«Israele prepara la bomba batteriologica» di Fabio Galvano
«Israele prepara la bomba batteriologica» GUERRA BATTERIOLOGICA La sostanza colpisce selettivamente il Dna «nemico». Polemica alla Knesset: è contro la nostra storia «Israele prepara la bomba batteriologica» 77 Sunday Times: è in grado di uccidere solo gli arabi LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Una ((bomba etnica», capace di leggere il Dna e colpire soltanto gli arabi. Sembra fantascienza ma, a sentire il domenicale inglese «Sunday Times», la sua messa a punto sarebbe già a uno stadio molto avanzato nei laboratori chimico-batteriologici di Israele. La scelta dei tempi per far filtrare la notizia non appare casuale. Potrebbe essere un monito indiretto di Gerusalemme all'Iraq: non si sogni, il presidente Saddam, di autorizzare rappresaglie contro Israele qualora Stati Uniti e Gran Bretagna decidessero di procedere con le loro azioni punitive, poiché Israele sarebbe pronto a replicare. La «bomba etnica», allestita in un laboratorio a Sud di Tel Aviv, può essere diffusa nell'aria come nell'acqua. Conterrebbe sostanze in grado di identificare l'impronta genetica di alcune popolazioni arabe, in particolare quelle dell'Iraq. Un micidiale cocktail di virus o batteri - a loro volta geneticamente manipolati - prowederebbe al resto, modificando con tragiche conseguenze il Dna delle vittime. Gli scienziati israeliani di Ness Ziona, il principale centro di ricerca che rifornisce al Paese l'arsenale clandestino di armi chimiche e batteriologiche, avrebbero sviluppato con successo tecniche già individuate da scienziati sudafricani negli anni dell'apartheid. La principale difficoltà, avrebbe spiegato al giornale inglese uno degli scienziati coinvolti nelle ricerche israeliane, sarebbe dovuta al fatto che il patrimonio genetico di arabi ed ebrei - entrambi del ceppo semitico - è molto simile. «E' stato tuttavia possibile precisare una particolare caratteristica nel profilo genetico di talune popolazioni arabe, particolarmente del popolo iracheno». Ma la nuova arma, ammesso che davvero esista, non fa l'unanimità neppure in Israele, dove i suoi risvolti razzisti evocano i fantasmi di taluni esperimenti svolti ad Auschwitz da Josef Mengele. «Moralmente, sulla base della nostra storia e della nostra tradizione, questa mostruosa arma dev'essere proibita», ha detto al giornale Dedi Zucker, deputato alla Knesset. Sono numerose, a sentire il «Sunday Times», le conferme delle ricerche israeliane. Il ministro americano della Difesa, William Cohen, vi avrebbe fatto riferimento denunciando l'anno scorso gli sforzi di alcuni Paesi per creare «certi tipi di patogeni a specificità etnica». Fonti dei servizi segreti confermerebbero che Israele è uno dei Paesi che Cohen «aveva in mente». Anche Jane's, specializzata in armamenti, raccoglie il parere di scienziati sudafricani: i loro precedenti studi, essi affermano, sono stati sfruttati da ricercatori israeliani per sviluppare un «proiettile etnico». Fabio Galvano
Persone citate: Cohen, Josef Mengele, William Cohen
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