le reazioni

le reazioni le reazioni Sinistra e Lega «Accogliamolo» ROMA Sul caso Ocalan i politici italiani si dividono, con la sinistra (ma anche la Lega Nord) schierata per la concessione dell'asilo politico e il Polo tendenzialmente contrario. La richiesta d'asilo «è motivata» e l'Italia deve rispondere di conseguenza, «come farebbero gli altri Paesi civili europei»: questo il parere del segretario dei Ds, Walter Veltroni. Sul fatto che a chiedere l'estradizione di Abdullah Ocalan potrebbe essere anche la Germania Veltroni ha preso tempo: «E' una ipotesi, e sulle cose eventuali è meglio non parlare, lo faremo quando e se si verificheranno». Anche il segretario del Prc, Fausto Bertinotti, lancia un appello alle forze politiche, ancxhe dell'opposizione, a favore di Ocalan ricordando che «la commissione esteri della Camera ha già chiesto con un voto unanime la soluzione della questione curda». E il Pdci, il partito di Cossutta uscito da Rifondazione, espreime l'opinione per bocca di Marco Rizzo che garantire a Ocalan l'asilo politico «senza alcuna incertezza» sarebbe «un forte segnale innovativo per il ruolo internazionale dell'Italia e, soprattutto, sarebbe un grande gesto di civiltà». Da tutt'altra posizione politica, anche Umberto Bosi spezza una lancia per Ocalan, e con enfasi persino maggiore. «Gli venga riconosciuto il diritto d'asilo, noi siamo contrari al suo fermo. E' un eroe del popolo curdo e gli eroi che si battono per il loro popolo sono eroi in tutto il mondo. Come si fa a dire che uno che si batte per la liberazione del suo popolo è un delinquente?». Del tutto opposto il giudizio su Ocalan, e dunque sull'eventuale asilo politico, di Remo Gasparri di Alleanza nazionale. «La politica dell'internazionalismo comunista, attuata dal ministro Diliberto e da altri settori della sinistra, e l'ulteriore problema della richiesta di asilo politico del capo dei terroristi di Pkk curdo, stanno attirando in Italia altri curdi, e quindi altri problemi legati al traffico di clandestini e droga, a cui sono dediti i capi del Pkk. Costoro non sono eroi». Più sfumata, sempre in An, la posizione del presidente Fini, secondo cui la questione «è estremamente delicata e complessa, perché da un lato la solidarietà nei confronti del popolo curdo è doverosa, ma non può essere usata come copertutra per chi è accusato di terrorismo». Il senatore del Ccd Maurizio Ronconi vede una «singolare coincidenza» nella scelta di Ocalan di venire in Italia: «Sarà un caso, ma il leader del Pkk ha scelto l'Italia per rifugiarsi scegliendo come difensore il comunista Giuliano Pisapia nel momento in cui il ministro della Giustizia è il comunista Oliviero Di Liberto». Tuttavia, ha aggiunto, «non ci potrà essere asilo per chi si è macchiato d'omicidio». [Ansa-Agi]

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