LO MERITO?
LO MERITO? LO MERITO? LA Confraternita della Bagna Caoda mi vuole premiare. Ma me lo sarò poi meritato? Premi, si sa, capita di prenderne, anzi sui giornali i critici ripetono continuamente che se ne danno troppi, sicché viene premiato anche chi non se lo merita affatto. Ma i premi letterari si sa come vanno, fa tutto parte del grande business e ne seguono le regole; qui, invece, siamo fuori dai giochi, un premio così bisogna meritarselo sul serio. Quando me lo daranno, cosa potrò dire, oltre a ringraziare umilmente? Andiamo un po' a sfogliare cos'ho scritto, non si sa mai che alle volte ci sia qualcosa sul vino, sulla bagna caoda... Be', guarda un po', quasi non me lo ricordavo più, ma nel mio libro su Torino nel Medioevo c'è anche un capitolo sugli osti, lì ci sono i nomi delle vecchie osterie torinesi: il Cappel Rosso, la Croce Bianca, i Tre Re a piedi e i Tre Re a cavallo. E ci sono, si capisce, i regolamenti comunali, per evitare le frodi: agli osti era severamente vietato tenere acqua in cantina! E nei miei romanzi, ci saranno pagine degne d'un Premio Paisan Vignaiolo? Be', il viaggio di Mr. Pyle attraverso la Prussia napoleonica si lascia dietro una traccia di bottiglie vuote, dai vini della Mosella inzuccherati e speziati allo Chambertin prediletto da Goethe e da Napoleone. Il nuovo romanzo, invece, si svolge in Russia, lì di vino s'intendono un po' meno, eppure compare anche quello, accanto alla vodka che la fa da padrona: dal dolciastroportvejn con cui il giudice Lappa si ubriaca in treno, al rosso georgiano tracannato dai mafiosi. Sul vino, insomma, ho la coscienza a posto. Rimarrebbe la bagna caoda; quella, in Russia, e un po' difficile trovarla. Io però l'ho trovata sulla mia strada in un altro paese lontano, in Argentina, quando il Premio Grinzane portò laggiù un gruppo di scrittori italiani. Questa però non la scrivo, la racconterò alla premiazione, bisogna pure che mi tenga da parte qualcosa. Alessandro Barbero
Persone citate: Alessandro Barbero, Goethe, Mosella
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