MA CHE DICE LA PIOGGERELLINA DI MARZO?

MA CHE DICE LA PIOGGERELLINA DI MARZO? TITTI GARELLI, ACQUERELLI PER UN LIBRO MA CHE DICE LA PIOGGERELLINA DI MARZO? Mia Fògola «Il Cestello» di Novaro e le nuove immagini della pittrice CHE cosa dice la pioggerellina di marzo?»: se sapete rispondere subito a questa domanda, non potete davvero trascurare la mostra che Nanni e Mimmo Fògola hanno organizzato intorno alla loro ultima e felicissima fatica editoriale. La domanda è infatti il verso di una delle più belle poesie di Angiolo Silvio Novaro, poesiòle che un tempo, ma forse ancora oggi, i bambini trovavano nel loro primo o secondo libro di lettura... Questo libro, intitolato «Il Cestello», è ora pubblicato dai Fògola in una edizione di grande bellezza, tutta illustrata con meravigliosi acquerelli di Titti Garelli, la quale ha anche vergato a mano il testo. Alla presentazione del libro fa degna cornice una mostra di altri recenti acquerelli di Titti, ispirati alla natura e alle cose semplici ed eterne che sono la base della vita. La Garelli ha trovato, tornando indietro nel tempo, una realtà dimenticata in cui, a nostro giudizio, riesce ad esprimere il meglio di se stessa come pittrice. Sono note le immagini magiche e tenebrose, le sue bambine-streghe, che l'hanno resa famosa, ed è noto anche il suo prodigioso talento e abilità tecnica; in questa mostra, invece, tutto è sereno e dolce, velato di malinconia, e la bravura tecnica, che pur è presente in modo rilevante, lascia il passo al sentimento comunicato da prati, fiumi, scoiattoli, uccelini, fiori: tanti fiori... visti con la cura e la grazia con cui Diirer acquerellava la sua celebre zolla erbosa. Nel rendere scoiattoli e cince, la Garelli si rivela anche una brava animalista. Insomma, è una nuova Titti Garelli quella che fa caplino in questa mostra: una Garelli che non ha pretese di stupire con il virtuosismo tecnico o di battere il difficile sentiero dell'eroti- smo. Una Garelli che umilmente e perfino ingenuamente scopre i paesaggi (laghi, torbiere, lagune e la taiga), i fiori, gli animaletti che ancora si mostrano a chi sosta silenzioso nei boschi. Questa semplice accettazione del reale e della sua poetica bellezza ha fatto muovere con grande essenzialità il pennellino della pittrice, con risultati che superano i limiti della illustrazione e diventano arte. Fatto curioso, da sottolineare, è che specialmente nelle illustrazioni del libro di Novaro la Titti Garelli supera questo limite illustrativo, creando delle piccole opere d'arte. Perciò vorrei concludere e insieme rispondere alla domanda iniziale con quest'altro verso di Angiolo Silvio' Novaro: «Passata, passata è l'uggiosa invernata!». Sì, anche l'arte di Titti ha perso quel tanto di gelido splendore che ce la faceva lontana, gli scoiattoli ci guardano curiosi dal ramo più alto... Foto: «Laguna di Orbetello», «Rose bianche»-e un'illustrazione per la poesia «Capricci». Beppi Zancan Titti Garelli Fògola, Galleria Dantesca piazza Carlo Felice 19 Orario 10-19,30; domenica 10,30-13 lunedì 15-19,30 Dal 12 novembre al 24 dicembre lisi Nil

Luoghi citati: Orbetello