PENNELLI D'OTTOCENTO di Giovanni Tesio

PENNELLI D'OTTOCENTO PENNELLI D'OTTOCENTO /paesisti piemontesi Pollonera e Quadrone LIQUIDAZIONI settarie? Giudizi ingiusti? Se ci fu un tempo in cui i paesisti piemontesi dell'Ottocento patirono di molte diffidenze, pare venuta l'ora di uno studio più sereno ed equanime. E molto dipende dallo stato degli studi, dalle nuove e più esatte misure dei percorsi e delle gerarchie. Direzione entro cui si muovono due lavori di mole diversa e di diversa impostazione ma tutt'e due impegnati a rischiarare le troppe zone d'ombra che ancora ostacolano un giudizio veramente informato, tutt'e due pubblicati dall'editore Allemanda Addirittura monumentale il «catalogo ragionato» in tre volumi (vita, documenti, regesti, opere) che Giuseppe Luigi Marini dedica tra cacce piemontesi e vedute sarde a Giovanni Battista Quadrone, il pittore nato a Mondovì il 5 gennaio 1844 e morto a Torino il 23 novembre 1898. Un pittore che va apprezzato anche per la sua sottile vena satirica, o almeno ironica, che emerge in alcune opere. In attesa del catalogo generale, cui sta attendendo, ha invece valore introduttivo la monografia che Aldo Picco dedica a Carlo Pollonera, nato ad Alessandria d'Egitto il 27 marzo 1849 e morto a Torino il 17 giugno 1923. Un paesista di occhio acuminato che Picco colloca entro le suggestioni positivistiche (la madre sposò in seconde nozze il celebre naturalista Michele Lessona) «dell'ambiente scientifico da cui proveniva». Trenta opere sue - per chi voglia profittarne - sono custodite alla Galleria d'Arte Moderna della nostra città. Giovanni Tesio

Persone citate: Aldo Picco, Carlo Pollonera, Giovanni Battista, Giuseppe Luigi Marini, Michele Lessona, Pollonera, Quadrone

Luoghi citati: Alessandria, Egitto, Mondovì, Torino