X-FILES - IL FILM di Bruno Vespa

X-FILES - IL FILM I L F I L M DELLA SETTIMANA X-FILES - IL FILM Il film è in cartellone al cinema Lux di Galleria San Federico PROVATE a immaginarvi la faccia di Bruno Vespa proiettata su un megaschermo con i nei a grandezza naturale. Se siete ancora vivi, vi sarete fatti un'idea di quello che succede quando la tv esce dal televisore e si fa cinema. Un fenomeno paranormale degno di «X Files». Emigrate in un film, le avventure dei due simpatici bietoloni Dana e Fox non ci hanno colpito al cuore come avveniva la domenica sera in tv. Sarebbe successo lo stesso con «Happy Days», «Dallas», o «Il maresciallo Rocca». Persino «Mr Bean», che al cinema se l'è cavata bene, ha deluso gli amatori facendo parlare il protagonista per ben otto minuti. Le storie che nascono in tv finiscono per appartenerle totalmente. Non sono romanzi o opere teatrali, che con opportuni accorgimenti possono rivivere sul grande schermo e addirittura migliorare. Basta pensare a che film meraviglioso venne fuori da un libro di terz'ordine come «Il Laureato». Portare al cinema la tv è come mandare un campione di ping pong a Wimbledon o Mastella al governo: cose troppo grandi per loro. Al cinema le facce sono larghe e uno si accorge subito che la magica Gillian Anderson ha gli occhi lessi e David Duchovny regge solo i primi piani perchè non ha fisicità. E poi al cinema mancano gli spot. Se ne può pensare tutto il male possibile, ma nell'«X Files» televisivo le interruzioni pubbicitarie avevano un senso strategico. Facevano scendere l'emozione di un gradino per poi permetterle di ripartire verso un nuovo picco più alto del precedente. Il film invece non sale mai: si dilata. Come noi sulla poltroncina, cercando un telecomando che non c'è. Massimo Granellimi

Persone citate: David Duchovny, Gillian Anderson, Mastella, Rocca