Saturno, sbarco nel 2004

Saturno, sbarco nel 2004 LA MISSIONE «CASSINI-HUYGENS» Saturno, sbarco nel 2004 E ora parte la Stazione spaziale DALLA missione «CassiniHuygens» diretta verso il pianeta Saturno le notizie non potrebbero essere migliori: «A bordo tutto bene, imprevisti nessuno, il viaggio prosegue nella più assoluta regolarità». Partita da Cape Canaveral alle 4,43 (ora della Florida) del 15 ottobre '97, quella che viene considerata come la missione interplanetaria più complessa mai tentata arriverà alla sua lontanissima meta, a un miliardo e mezzo di chilometri dal Sole, nell'estate del 2004. Per quell'anno sarà in funzione anche la Stazione spaziale internazionale: venerdì 20 novembre partirà il primo modulo, al quale il 3 dicembre gli astronauti lo Shuttle uniranno il primo «nodo». Alla fine la Stazione, cui collaborano Usa, Russia, Europa, Canada e Giappone, sarà una struttura grande come un campo da calcio. Ma torniamo alla missione «Cassini». Per essa la Nasa, l'agenzia spaziale europea (Esa), e quella italiana (Asi), spenderanno 6000 miliardi. L'Italia concorre con 200 miliardi e una serie di importantissimi contributi tecnico-scientifici. La navicella è composta di due parti: la sonda «Cassini» (intitolata al celebre astronomo Gian Domenico Cassini, nativo di Perinaldo, presso Bordighera, grande studioso del pianeta e scopritore di quattro dei suoi satelliti) si dirigerà su Saturno; la sonda «Huygens» (intitolata all'olamdese Christian Huygens, collaboratore del Cassini quando questi fu chiamato in Francia da Luigi XIV per dirigere il nuovo Osservatorio di Parigi) sarà sganciata dalla navicella e scenderà su Tino, il maggiore dei satelliti di Saturno e 1 unico che sia avvolto da una densa atmosfera. Il-punto sullo svolgimento della missione è stato fatto, a un anno esatto dalla partenza, all'Università di Genova (con una puntata anche a Perinaldo). Le relazioni sono state tenute dall'astrofisica del Cnr Angioletta Corradini, coordinatrice degli esperimenti italiani, da Enrico Flamini dell'Asi, Giovanni Bignami, direttore scientifico dell'Asi, Jonathan Lunine dell'Università dell'Arizona, e Roberto Somma dell'Alenia Aerospazio. La navicella (5,6 tonnellate, altezza 6,7 metri) ha percorso già circa un milione di miglia, in aprile ha compiuto il primo flyby (avvicinamento) intorno a Venere e ne avrà un secondo il 24 giugno '99 mentre nell'agosto successivo ripasserà vicino alla Terra (tutto questo per ricevere la spinta necessaria a sfuggire al campo gravitazionale); poi, orientandosi sulle stelle, punterà decisamente -verso l'è- sterno del sistema solare, sfiorerà Giove all'alba del 2000 e arriverà nei pressi di Saturno il 25 giugno del 2004. Il 10 luglio saranno accesi i motori a razzo che metteranno Cassini in orbita intorno al pianeta, il 6 novembre sarà sganciata «Huygens». Poiché il viaggio dei segnali radio tra la Terra e Saturno richiede 2 ore, manovre ed esperimenti sono affidati a un sistema di bordo in grado di valutare le varie situazioni (in gran parte sconosciute) e di prendere decisioni. Secondo gli scienziati che per 11 anni lavoreranno alla missione il «sistema Saturno», composto dal pianeta, dai suoi anelli e dai suoi 18 satelliti, è un eccezionale laboratorio per comprendere come si è formato ed evoluto il sistema solare. La navicella compirà una sessantina di orbite intorno al piane*8>peì»~inviare a terra, con la sua potente antenna multifunzionale costruita dall'Alenia, dati sulla composizione e la struttura della superficie e dell'atmosfera, sulla ionosfera e sulla magnetosfera, avvicinerà la sue lune e entrerà tra la materia dei suoi anelli; sono previsti 33 «flyby» con Titano alcuni dei quali a meno di 1000 chilometri di distanza. Le Lune e gli anelli incuriosiscono gli scienziati perché interagiscono in modi ancora da chiarire; tutto il sistema di Saturno è stato interessato da processi collisionali simili a quello che è stato possibile osservare su Giove nel luglio '94 quando questo fu investito dai frammenti della cometa ShoemakerLevy. I satelliti attuali (parte definiti «regolari», cioè formatisi intorno a Saturno, parte irregolari, cioè catturati dall'attrazione gravitazionale del piane¬ ta) sono di seconda generazione perché altri, precedenti, sono scomparsi, frantumati da gigantesche collisioni. Se è vero che il «sistema Saturno» può essere considerato una sorta di sistema solare in scala, chiarire questi eventi significherà chiarire l'origine del nostro angolo di universo. Titano, poi, offre motivi di interesse particolari. Si sa che questo satellite ha un'atmosfera contenente azoto e metano; è possibile che da essa abbiano avuto origine molecole organiche complesse come è avvenuto sulla Terra come primo passo verso la comparsa della vita? E' stato osservato che Titano sembra trovarsi nello stato in cui si trovava la Terra 3-4 miliardi di anni fa (a parte la temperatura, che si aggira intorno a -180 gradi); e proprio a 3-4 miliardi di anni fa risalgono le prime forme viventi fossilizzate trovate in Australia. «Huygens» (343 chilogrammi) scenderà su Titano appesa a un paracadute con i suoi 6 esperimenti scientifici e una fotocamera che scatterà oltre un migliaio di immagini del suolo; poi scatteranno 30 minuti cruciali, quelli concessi dalle batterie di bordo, nei quali i vari sensori raccoglieranno un gran numero di dati. Molto importanti saranno quelli del Gcms (Gas Cromatograph Mass Spectrometer) e l'Acp (Aerosol Collector and Pyrolyser), che dovranno accertare se su Titano sono in corso processi prebiotici. I dati saranno trasmessi a Cassini, che li rimbalzerà verso la Terra. E subito comincerà il lavoro interdisciplinare dei laboratori di tutto il mondo. Vittorio Ravizza La navicella, in volo dal 15 ottobre '97, esplorerà il pianeta e i suoi satelliti Saturno fotografato -', dal Voyagcr 1 Antenna ad alto guadagno (diametro 4 metri] Antenna a basso guadagno ssps- Motori Radar Misuratore di particelle Sonda "Huygens" — Generatore a radioisotopi Sonda «CASSINI»