E' polvere di cometa

E' polvere di cometa E' polvere di cometa Previsioni (incerte) per quest'anno e per il 1999 ■ L 17 novembre 1966, un'ora I dopo che la Terra era passata I alla minima distanza dall'orbita della cometa Tempel-Tuttle, sugli Stati Uniti e sul Canada si contarono 150.000 meteore Leonidi all'ora. Purtroppo, però, non sempre il ritorno della cometa Tempel-Tuttle ha portato con sé una pioggia imponente delle meteore ad essa associate. Lo studio più accurato per chiarire l'intricato problema lo ha fatto nel 1981 Donald Yeomans (Jpl), uno dei maggiori esperti mondiali in materia. Innanzitutto Yeomans ha cercato testimonianze del comportamento delle meteore novembrine, risalendo il più possibile lontano nel passato, a partire addirittura dall'anno 902. A questa documentazione storica si aggiunsero, nel sècolo scorso, i resoconti scientifici. Humboldt fu il primo scienziato ad essere testimone di una grande tempesta di Leonidi, quella sul Venezuela del 12 novembre 1799. Si arriva quindi alla notte del 12-13 novembre 1833 quando, sotto gli occhi del matematico americano Olmsted (Yale University), cascarono su Boston decine di migliaia di meteore: l'apparente provenienza dalla costellazione del Leone fece loro assegnare, per la prima volta, il nome di Leonidi. Consistente, ma non così spettacolate, la tempesta della notte del 13-14 novembre 1866: 5000 meteore/ora sull'Europa e 1000 meteore/ora in America. Invece nel 1899 e 1933, nonostante le attese non successe nulla! La delusione fu grande anche se, inaspettatamente, due piccole tempeste (1000-2000 meteore/ora) furono osservate nel novembre del 1900 e del 1901. Il fatto è che nel 1899 e nel 1933 non venne neanche rintracciata la Tempel-Tuttle: da qui l'ipotesi che la cometa si potesse essere frammentata. Invece 33 anni dopo, nel 1966, si ebbe una grandiosa tempesta! Yeomans ha cercato di collegare tutte queste informazioni sulle Leonidi alla corrispondente posizione orbitale della cometa ad esse associata, perfettamente calcolabile in base ad accurate simulazioni computerizzate. Questa analisi computerizzata è stata fondamentale ed ha compensato il fatto che la minuscola Tempel-Tuttle sia stata direttamente rintracciata solo 5 volte (1998 compreso) negli ultimi 20 passaggi. Ecco, in sintesi, i risultati raggiunti. Yeomans ha notato che, nel momento in cui la Terra attraversa il piano orbitale della cometa Tempel-Tuttle, due sono i parametri fisici piò importanti per il comportamento dello sciame: 1) la distanza in u.a. (unità astronomica, equivalente alla distanza Terra-Sole di 150 milioni di km) dell'orbita della cometa dalla Terra; 2) il tempo (in giorni) precedenti o seguenti il perielio della cometa. E' risultato allora chiaro che sciami di Leonidi molto intensi (1000 meteore/ora) si verificano dopo il perielio (la Tempel-Tuttle è tornata quest'anno dopo 33 anni, passando al perielio lo scorso 28 febbraio) e quando la Terra si avvicina a meno di 0,01 u.a. all'orbita della cometa. Più precisamente, è più intensa una eventuale tempesta quanto più è ridotta la distanza tra l'orbita della cometa e la Terra. Così, le grandi tempeste del 1833 e del 1966 sono avvenute con la cometa passata rispettivamente a 0,0012 u.a., e 0,0031 u.a. all'interno dell'orbita terrestre. Il fatto è che, secondo i calcoli di Yeomans, questa distanza viene di continuo modificata da eventuali passaggi della cometa nelle vicinanze elei grandi pianeti Giove, Saturno e Urano. Così non si ebbe alcuna tempesta nel 1899 perché la Tempel-Tuttle, essendo passata nel 1870 vicino a Saturno e nel 1898 vicino a Giove, si è vista allontanare l'orbita fino a 0,0117 u.a. all'interno di quella della Terra. Nel prossimo 17 novembre (e anche nel '99) questa distanza diventerà 0,008 u.a., causa un passaggio della Tempel-Tuttle a 0,92 u.a. da Urano, avvenuto nel gennaio '83: una posizione intermedia tra quella del 1899 (quando non successe nulla) e quella del 1833 e del 1966 (quando ci furono imponenti tempeste), quindi si può pensare che una eventuale tempesta .avrà intensità a sua volta intermedia. Se tempesta ci sarà il prossimo 17 novembre (notte di Luna nuova!), nessuno può dire quando esattamente ci sarà. La logica sembra indicare come momento più probabile quello in cui la Terra attraversa il piano orbitale della Tempel-Tuttle, esattamente alle 19 e 45 T.U.: in questo caso sarebbero favorite le regioni asiatiche. Ma tendenzialmente nel passato le tempeste grandi o piccole sono avvenute dopo il passaggio della Terra sul piano della cometa: quindi le speranze sono tutt'altro che scarse! Se poi la tempesta si dovesse verificare il prossimo anno, nel 1999, l'Europa sarà particolarmente favorita (ma disturberà la Luna di 9 giorni): la Terra passerà sul piano della cometa all'I e50T.U.del 18 novembre '99. Se invece ci sarà tempesta nel 2000 ci sono poche speranze per noi: la Terra infatti attraverserà il piano orbitale della Tempel-Tuttle il 17 novembre 2000 alle 8 e 05 T.U. quando sarà buio solo sul continente americano. Secondo i calcoli di Yeomans, se perderemo la prossima tempesta, dovrà passare un secolo perché le Leonidi tornino a far parlare di sé. Nell'agosto del 2029 (quindi due anni prima del perielio del maggio 2031) la Tempel-Tuttle passerà a sole 1,5 u.a. da Giove: ciò farà aumentare la distanza dell'orbita della cometa dalla Terra a 0,0162 u.a. Solo nel 2098 si ripresenteranno condizioni favorevoli, quando la distanza si ridurrà a 0,0062 unità astronomiche. Cesare Guaita Planetario di Milano Sono attese molte migliaia di meteore all'ora, con un picco quando taglieremo l'orbita della Tempel-Tuttle

Luoghi citati: America, Boston, Canada, Europa, Stati Uniti, Venezuela