UN FIUME DI CULTURE

UN FIUME DI CULTURE UN FIUME DI CULTURE Storia del Po (senza «Padania») IN PRINCIPIO ERA IL PO Storia, cultura, ambiente Dino Felisati Marsilio pp. 432 L 140.000 ARAMENTE un libro di storia regionale, circoscritto a un'area geografica specifica, riesce a sottrarsi all'oleografia per divenire luogo di riflessione e di conoscenza della più generale condizione umana: cartina di tornasole, alla luce della quale si misura il movimento del divenire di una civiltà, la sua identità e il suo destino. Tale è l'opera assemblata da Dino Felisati, sapiente regista di un progetto mirante a cogliere non solo la storia delle popolazioni rivierasche del Po, con le loro culture, lingue, vicende ed esperienze, ma anche la drammatica attualità di un mondo segnato da un declino cui sembra difficile sottrarsi, benché la «passione» dell'autore indichi vie percorribili per una improbabile, quanto desiderata, resurrezione. Perché questo libro, ricco di una preziosa documentazione scientifica, letteraria e fotografica, acquista un particolare significato nel momento storico in cui viviamo? La risposta è semplice: di fronte all'im¬ postura di una propaganda politica volta a creare falsi feticci per raccogliere consensi strumentali a favore di un'area geografica o addirittura etnica totalmente inventata (la cosiddetta «Padania»), la definizione di un mondo «fluviale», nei suoi aspetti di storia, di economia e di cultura, indica il problema dell'identità culturale, la concreta delimitazione dei suoi confini comunitari che spesso circoscrivono realtà assai eterogenee e non facilmente integrabili tra loro. Il volume, illustrato con immagini di grande suggestione e di rara reperibilità! si articola in quatitro sjezipni^cfl^a; amore e,odio,; Storia' e cultura; Problemi ambientali; Realtà locali. Nell'Introduzione, l'autore espone le motivazioni che lo hanno indotto a una simile impresa e i criteri che hanno guidato il suo lavoro: «Ho impostato una ricerca sul degrado dell'ambiente fluviale, inquadrandolo nel proprio contesto storicoculturale e correlandolo di una serie di ipotesi di recupero, tenendo sempre ben presenti i bisogni dell'uomo che vive in contatto col fiume o che, in qualche modo, è ad esso correlato». Ne emerge un quadro drammatico, in cui l'antico equilibrio tra uomo e habitat, pur nella sua instabilità «naturale», appare definitivamente compromesso: il fiume, da strumento di vita e di sviluppo si è trasformato in luogo di degrado e di morte: «Oggi, il primo problema dell'uomo del fiume è quello di vivere nel disagio di una realtà patologica, dove l'operare non può più essere quello di un tempo, perché l'equilibrio che si era stabilito da sempre tra elemento naturale ed elemento antropico si è rotto», Se le prime due sezioni hanno il compito di tracciare i lineamenti di una mappa ideale che riflette lingua, letteratura e costumi delle popolazioni rivierasche, con interventi di sicura competenza (si pensi a Claudio Toscani per la letteratura sul Po o a Giovanni Petrolini per le riflessioni in ordine alle «parlate» locali), le seconde affrontano i problemi attuali, che come si è detto - sono tutt'altro che di facile soluzione (con interventi, oltre che dello stesso Felisati, di studiosi quali Francesco Corbetta, Giuliano Cervi, Roberto Passino, Giuseppe Marangoni). Lungo il corso di questo fiume, tra i più "lunghi d'Europa, è stata attuata, negli ultimi cinquantanni, parallelamente all'intensificarsi di insediamenti industriali, un'aggressione che non ha precedenti nel passato. Tale processo viene studiato nei suoi aspetti specifici dall'autore, che non si sottrae all'arduo compito di analizzare caso per caso le metamorfosi dell'ambiente e le sue conseguenze sulle popolazioni e sulle città disseminate lungo il corso del fiume. Dalla sorgente alla foce, i singoli centri urbani vengono dunque sottoposti ad una particolareggiata anamnesi (non si dimentichi che Felisati è professore di Clinica Otorinolaringoiatrica e dunque il suo atteggiamento è quello del medico chino sul paziente, intento a decifrare i segni di una patologia), che non risparmia dure critiche alle responsabilità politiche ed economiche di quanti continuano ad accanirei, per incoscienza o per personale profitto, a danno di questo fiume malato. Alberto Folin IN PRINCIPIO ERA IL PO Storia, cultura, ambiente Dino Felisati Marsilio pp. 432 L 140.000

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