Lo scontro è sulla vigilanza
Lo scontro è sulla vigilanza Lo scontro è sulla vigilanza Italia e Germania sono divise Desario: «Controlli nazionali» ROMA. «Rimane quindi ferma l'attribuzione alla Banca d'Italia della supervisione sulle banche e sugli intermediari finanziari»: davanti alla platea riunita per la convention Abi sull'Euro, il direttore generale della Banca d'Italia Vincenzo Desario ripete ciò che tutti in sala già sanno, che con la moneta unica la vigilanza sui conti delle banche resterà nazionale. E' un punto dei trattati, questo, che alla Banca d'Italia sta molto a cuore; ma che tornerà certo in discussione nel futuro. Potrebbe essere questa la vera materia del contendere tra lo schieramento «centralizzatore» e quello «confederale» che il Financial Times ha intravisto nella Bce dopo aver parlato con Antonio Fazio. «Speriamo che agli europei non ci voglia un grosso crack bancario prima di accorgersi che con un'unica moneta è meglio avere una supervisione centralizzata» è il commento che si ascolta piìi di frequente dall'altro lato dell'Atlantico, sia alla Federai Reserve di Washington che dagli analisti finanziari di New York. L'esperienza statunitense della grande depressione del 1929 viene portata ad esempio: insufficienti erano gli strumenti per prevenire insolvenze di banche, e la Federai Reserve stessa aveva un assetto decentrato, con una prevalenza di rappresentanti locali sui membri del direttorio centrale, che rendeva Il governatore A tonio Fazio meno pronte le sue decisioni. Nelle discussioni sull'assetto del «Sistema europeo di banche centrali» prevalsero le Banche nazionali - l'italiana come altre - che preferivano non accentrare la vigilanza bancaria. Ma non è un mistero che la Bce, con l'appoggio della Bundesbank, riproporrà prima o poi la questione di un organismo centrale di vigilanza, magari distinto. Nemmeno è un mistero che la pratica italiana di non fare mai fallire una banca non sia troppo ben vista oltreconfine. Si tratta, comunque, di problemi del futuro. 11 rischio di una grave crisi finanziaria internazionale sembra dissolto; e al grande passo dell'Euro le banche italiane si sentono e vengono giudicate preparate. Secondo il commissario europeo al mercato interno, Mario Monti, «non ci sono dubbi sull'adeguatezza delle banche italiane; a rispondere alla sfida»: esse «hanno compiuto una strada che sembrava impercorribile in tempi così brevi», benché occorra ancora progredire in termini di «dimensione e redditività» come di «modernizzazione e privatizzazione», e mutare uno «organizzazione del lavoro rigida e costosa». «Siamo pronti, e offiremo ai cittadini, alle imprese e al Paese ogni aiuto utile» assicura da parte sua Maurizio Sella, presidente dell'Abi e della Federazione bancaria europea, [s. 1.) Il governatore Antonio Fazio
Persone citate: Antonio Fazio, Desario, Mario Monti, Maurizio Sella, Vincenzo Desario
Luoghi citati: Germania, Italia, New York, Roma, Washington
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