Ciampi: sull'Euro busta polemiche di Stefano Lepri

Ciampi: sull'Euro busta polemiche «Il patto di stabilità va rispettato, D'Alema vuole ridiscuterlo ma con l'accordo di tutti» Ciampi: sull'Euro busta polemiche «Ma le banche centrali non devono solo frenare» ROMA. «Non giovano all'Euro polemiche sulle competenze e sulle prerogative delle rispettive istituzioni...»: Carlo Azeglio Ciampi vuole evitare uno scontro tra governi di sinistra e Banche centrali (che all'Italia soprattutto non porterebbe alcun beneficio). E cerca anche di smentire i peggiori sospetti tedeschi sugli italiani spendaccioni che appena entrati nell'unione monetaria vorrebbero mandare all'aria la disciplina di Maastricht. No, non è così: «Il patto di stabilità è un impegno da mantenere», il governo D'Alema non chiede di modificarlo, propone una reinterpretazione che si farà solo con il consenso di tutti Paesi. Il ministro del Tesoro ha parlato ieri alla convention sull'Euro organizzata dall'Associazione bancaria (il cui messaggio è: «Rivolgetevi alle banche per qualunque spiegazione»). Contemporaneamente, è stato diffuso il testo di una sua intervista a Welt am Sonntag, grande settimanale tedesco conservatore. Tra governi dell'area Euro e Banca centrale europea, ha detto, ci vuole un «dialogo operoso». Le banche centrali sono autonome, «non infallibili»; il loro ruolo non è soltanto di premere il freno, «ma anche, qualche volta, di dare gas», sull'esempio della Fed americana, «altrimenti sarebbe troppo facile». «Ognuno ha il proprio compito: per la Banca centrale è la stabilità dei prezzi; per i governi nazionali la crescita e l'occupazione. Non può esservi crescita duratura dell'economia europea - ha detto ieri mattina Ciampi senza la stabilità monetaria; non si può realizzare un Euro stabile senza un'economia che cresce e crea occupazione». La sottolineatura sui governi «democraticamente eletti» è forse diretta al presidente della Bce Wim Duisenberg, che giorni fa con una battuta un po' brusca aveva detto che le richieste dei governi non vanno ascoltate. Per l'Italia è già un grandissimo beneficio che il tasso di interesse a breve «converga», scendendo dai livelli a cui eravamo abituati in lire al 3,3% oggi atte- so per la partenza dell'Euro; vai poco la pena di instaurare una pericolosa diatriba con la Bce per ottenere, se proprio va bene, qualche altro decimo di punto. Tanto più che c'è il rischio opposto, già rilevato dal presidente della Bundesbank Hans Tietmeyer: che la cattiva impressione fatta ai mercati porti a un rialzo dei tassi a lungo termine: «La fiducia nell'Euro - afferma dun¬ que Ciampi - è un bene comune che va salvaguardato». L'Italia non vuole cambiare le regole concordate per l'Euro, insiste il ministro del Tesoro. C'è qui il pericolo additato ieri a Torino dal direttore generale della Confindustria Enzo Cipolletta: «Per l'Italia tornare ad accrescere la spesa comporta dei rischi talmente elevati che non dobbiamo certamente essere noi a guidare questa corsa». Contro i malintesi Ciampi circoscrive lo «spazip di manovra»: all'Italia occorrono più investimenti in infrastrutture per essere competitiva nell'area Euro, ma resta «sacro» l'impegno a ridurre rapidamente il debito sotto il 100% del prodotto interno lordo. Al bisogno di infrastrutture si potrebbe provvedere anche riesumando il «piano Delors»: si tratterebbe di finanziarlo con obbligazioni emesse a carico del bilancio dell'Unione europea, come propose il presidente della Commissione di Bruxelles Jacques Santer. Un'altra via sarebbe stata la «proposta Prodi» sulle riserve valutarie in eccesso delle banche centrali («idea balzana» secondo il governatore Antonio Fazio): a Welt am Sonntaq, Ciampi dichiara che si sarebbe trattato di spostarne l'investimento da titoli del Tesoro Usa a obbligazioni europee, senza accrescere la base monetaria. Ma per ora il caso pare chiuso. Tutti pronti per l'Euro, dunque, a 46 giorni dall'avvio. Al convegno Abi, il membro del direttorio della Bce, Tommaso Padoa-Schioppa, ha rivelato un dettaglio curioso: la squadra clic a Francoforte prepara il cruciale «fine-settimana della conversione» di Capodanno è tutta guidata da nostri connazionali. E' italiano il direttore del settore operativo della Bce, Francesco Papadia; italiano è il segretario; «riferiranno tutti a me - spiega Padoa-Schioppa, con l'aria di chi incrocia le dita pensando al caso Malpensa - e non è detto che sia un privilegio, perché ci si accorge delle difficoltà solo quando qualcosa va storto, ed è certo che qualcosa andrà storto». Stefano Lepri ! CONTI DEB DEEC1 RAPPORTO DEROT/Pll IN PERCENTUALE 2,9 FONTE: COMMISSIONE EUROPEA BELGIO GERMANIA SRAGNA FRANCIA IRLANDA fili ^^-Esasfifl .6 OJÌ ITALIA LUSSEMBURGO OLANDA FINLANDIA PORTOGALLO Il ministro Azeglio Ciampi difende il patto di stabilità: «Ma va ripensato»