« Così ho risolto il caso-Bilancia »

« Così ho risolto il caso-Bilancia » « Così ho risolto il caso-Bilancia » // cacciatore del serial di Genova «La chiave era in un dettaglio» GENOVA. Lui lo definisce «l'attimo fuggente». Perché «quando hai davanti un'inchiesta difficile ti passano davanti centomila elementi, ma uno solo può portarti alla soluzione del caso. Se sei fortunato, vedi quell'unico elemento, lo capisci e magari risolvi il caso. Sennò...». Sennò il caso viene archiviato come irrisolto. Filippo Ricciarelli, maggiore dei carabinieri e comandante del Nucleo operativo di Genova, ha colto il «suo» attimo fuggente e catturato il «suo» serial killer: Donato Bilancia, piccolo pregiudicato, grande giocatore d'azzardo e grandissimo omicida. Diciassette i cadaveri che si è lasciato dietro, e che ha prontamente confessato qualche giorno dopo l'arresto, lo scorso maggio. Maggiore Ricciarelli, ora ci sarebbe un altro omicida seriale in Lombardia. Uno che uccide prostitute, a sprangate. Lei cosa pensa, lo prenderanno? <(Alt, la fermo. Mi conceda una premessa indispensabile. Primo: non conosco il caso. Secondo: ogni caso è una storia a sé. Terzo: non sono un esperto di serial killer, conosco solo Bilancia, e mi basta. Detto questo, ammetto che queste indagini sono un rompicapo, un gigantesco puzzle da ricostruire. E se c'è tm filo comune ad una catena di delitti, bisogna avere anche un po' di fortuna per trovarlo. E' questione del famoso "attimo"». E cosa può essere? Un particolare? Nel caso Bilancia cosa è stato? «Questo non lo posso dire perché siamo ancora in fase di indagini preliminari, che peraltro stiamo chiudendo. Una cosa gliela dico, e spero serva a spiegare cosa è un'indagine "a puzzle": noi siamo partiti dal gruppo di delitti di prostitute, ma non abbiamo neanche fatto in tempo a collegare quelle morti che è stata uccisa una ragazza su un treno, a Ventimiglia. Qualche giorno prima però era stata uccisa un'altra donna su un treno. Ma il corpo era stato trovato a Verona, e sulle prime quella ragazza sembrava morta per un incidente. Insomma, un rebus, con tante vittime. Inoltre, noi non pensavamo di trovarci davanti un serial killer, non avevamo collegato tutto perché non avevamo ancora in mano i risultati scientifici. Ripensandoci con il senno di poi, ci sono state comunque alcune circostanze fortunate che ci hanno aiutato». E di cui però non vuole parlare. Però può dire cos'altro serve, oltre alla fortuna di cogliere l'attimo fuggente, per cucire insieme più fascicoli su delitti così simili, e magari trovare il responsabile. ((Ahimè, nel nostro mestiere ci sono poche regole fisse. Ma se una c'è, è l'obbligo di scendere nel dettaglio, di non trascurare mai niente. L indagine è una formula con mille ingredienti e mille variabili. Molto dipende da come vengono fatti i primi rilievi, molto dalle modalità del delitto stesso. Spesso parti con una certa idea, un preconcetto che poi ti impedisce di capire la verità, di trovare la chiave. E così, chissà quante volte la soluzione ti passa sotto il naso e tu manco te ne accorgi». Lei sapeva di questo nuovo serial killer? «Ne ho lotto sui giornali. E comunque, chi ci dice che esiste un unico personaggio dietro a quelle quattro morte? Non è detto che lo spazio e il tempo leghino insieme fatti che potrebbero anche essere autonomi l'uno dall'altro. Vede, già quello è un preconcetto». E il reo confesso Bilancia, come sta? «L'ho incontrato tre giorni fa nella sua cella. Sta bene, mi pare, a parte il mal di schiena di cui si lamenta. Anche lui aspetta la fine delle indagini, e il processo». Brunella Giovara

Persone citate: Bilancia, Brunella Giovara, Donato Bilancia, Filippo Ricciarelli, Ricciarelli

Luoghi citati: Genova, Lombardia, Ventimiglia, Verona