«Blair ha indicato la strada all'Unione»
«Blair ha indicato la strada all'Unione» Solo Verdi e Rifondazione contrari. Da domani ne discutono a Roma i ministri dell'Ileo «Blair ha indicato la strada all'Unione» Molti sì alla difesa europea ROMA. Fa discutere in Italia l'articolo, pubblicato ieri su La Stampa, con cui il premier britannico, Tony Blair, ha chiesto all'Europa di «aiutare gli Stati Uniti a difendere l'ordine mondiale» assumendosi le proprie responsabilità in tema di sicurezza dando vita ad «una comune politica di difesa». La discussione tra favorevob e contrari che si è aperta su questi due temi assume un significato particolare perché gli argomenti sollevati da Blair saranno al centro dell'agenda del vertice fra i ministri della Difesa e degli Esteri dei 18 Paesi dell'Unione dell'Europa Occidentale (Ueo), che si riuniscono per 48 ore da domani a Roma sotto la presidenza di turno dell'Italia. La proposta di un'Europa capace di assumersi delle responsabilità per la sicurezza del pianeta, a cominciare dalla crisi del Golfo, trova ascolto alla Farnesina. Per il sottosegretario agli Esteri per i rapporti con l'Europa, Umberto Ranieri, «la minaccia credibile dell'uso della forza come strumento per far recedere Saddam sostenuta da Blair va nella nostra stessa direzione, evitare l'intervento armato». Jas Gawronsky, membro di Forza Italia nella commissione Esteri in Senato, va oltre: «Blair dà il giusto riconoscimento al ruolo dell'America ed a quello della Nato. Forse per questo nel suo articolo non si accenna affatto all'Italia, che anche in occasione di quest'ultima crisi del Golfo ha preso le distanze dai propri alleati rompendo uno storico vincolo di solidarietà». Contrari ovviamente Stefano Boco - capogruppo dei Verdi in commissione Esteri al Senato - e Ramon Mantovani - responsabile Esteri di Rifondazione - che respingono la proposta di Blair «perché viziata dall'idea di un legame indissolubile con gli Stati Uniti». A suscitare maggiore interesse è stato il passo compiuto dal premier britannico in favore di una comune politica di difesa per tutti e qiiindici i membri dell'Unione europea. «Siamo di fronte ad una svolta importante di Londra - dice Marta Dassù, consigliere per la politica di sicurezza della presidenza del Consiglio - che ha bisogno di rientrare nel gioco europeo dopo essere stata emarginata dalla decisione di non entrare nell'Euro». Umberto Ranieri accoglie «con grande interesse questa nuova disponibihtà britannica che interpreta una delle novità più rilevanti che si stanno preparando nel cantiere dell'Ue». «Nessuno mette in dubbio il ruolo dell'Alleanza ma la soluzione istituzionale dei rapporti fra Ue e Nato è tutta da discutere e il diavolo sta nei dettagli» sottolinea l'ex sottosegretario alla Difesa Stefano Silvestri, indicando un «possibile primo passo nel varare una comune politica di acquisizione di armamenti». Per Marta Dassù qualcosa di importante sta già avvenendo lontano dai riflettori: «L'articolo di Blair viene in un momento in cui sta per essere realizzato il primo vero esempio di impegno solo europeo in un quadro Nato, come previsto dal Consiglio atlantico di Berlino del 1996. La "Forza di estrazione" Nato che sta per essere dispiegata in Macedonia a protezione degli osservatori dell'Osce sarà infatti composta solo da contingenti europei e sarà a guida francese». Commenta Mirko Tremaglia, responsabile Esteri di Alleanza nazionale: «Qualsiasi passo avanti verso un forte pilastro europeo che non pregiudichi l'alleanza con l'America è buona cosa. E il passo di Blair mi trova perfettamente d'accordo». Prudente ma ottimista il generale Franco Angioni, commissario straordinario per l'Albania: «Arrivare in fondo a questo carnmino non sarà facile ma l'importante è cominciare». Ramon Mantovani invece gela gli entusiasi: «Siamo davanti a niente altro che a una variante della Nato, che allontana il giorno in cui l'Europa potrà affrontare da sola le proprie responsabilità». D'accordo Stefano Boco: «Blair afferma che Europa e Nato possono crescere assieme, noi crediamo che siano incompatibili», [m. ma] Il sottosegretario Ranieri: serve a evitare i blitz Mantovani: idea viziata dal legame con gli Usa * ★ * ||l ^ J^. Agli europei un ruolo determinante come soldati di pace in Bosnia
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