Bankitalia «Sportelli troppo cari»

Bankitalia «Sportelli troppo cari» Costi da tagliare Bankitalia «Sportelli troppo cari» ROMA. L'arcipelago del credito è ancora nel mirino. Bankitalia, pur riconoscendo che il sistema creditizio è stato abbastanza «impermeabile» alle recenti crisi finanziarie, torna su un tema che le è caro: per poter competere con i concorrenti nell'età dell'Euro bisogna abbassare i costi. Da un altro versante, invece, la Consob critica le «fusioni all'Italiana» e il suo presidente, Luigi Spaventa, sottolinea come il processo di concentrazione sia caratterizzato da un certo provincialismo: si crea in cima una holding e poi, sotto, tutto resta come prima. «E' un processo ha detto - che fa parte della cultura italiana, è parte del nostro Dna» portando come esempio di concentrazioni caratterizzati dalla costituzione di una holding «a monte» la Banca Intesa (nata dall'unione tra Ambroveneto e Cariplo) e Unicredito (nata dall'aggregazione tra Credit, Cassamarca, Banca Crt, Cassa di Risparmio Verona), e un percorso analogo potrebbero seguirlo altre. Il «ritornello» di via Nazionale è stato ripetuto dal vicedirettore generale dell'istituto di emissione, Pierluigi Ciocca che ha ricordato come le banche italiane a fine '97 erano esposte verso i mercati dei Paesi emergenti per 30 miliardi di dollari, un valore pari ad un quinto della base di capitale dell'intero sistema. Per avere un termine di raffronto, basti pensare che a livello Ue l'esposizione era pari a 600 miliardi di dollari, ben il 90% rispetto alla base di capitale disponibile. Ancora, il Giappone era esposto per 265 miliardi di dollari (140-150% rispetto alla base di capitale) e le banche americane per 116 miliardi di dollari (30%). In termini di capitale, ha ricorda to ancora Ciocca, «il sistema italiano è dunque abbastanza attrezzato: il rapporto tra capitale e cespiti ri schiosi è pari al 13% contro un limi te minimo dell'8%. Il problema ita liano resta in prospettiva la capacità di contenere i costi. Negli ultimi 15-20 anni - ha proseguito il vicedirettore generale di Bakitalia - il sistema bancario italiano è passato da un regime di oligopolio ad una più accentuata concorrenza. Il percorso deve essere completato, la Banca d'Italia non desisterà dalle linee giù da degli ultimi anni volte a rafforzare il tono concorrenziale. Le privatizzazioni serviranno ad accrescere la concorrenza». Sta però alle banche, ha concluso Pierluigi Ciocca, riuscire a diventare competitive sul mercato dell'Euro «cercando di armonizzare le politiche dei costi e del costo del lavoro in primo luogo». [fr.bu.l Il presidente della Consob Luigi Spaventa Il presidente della Consob Luigi Spaventa

Persone citate: Luigi Spaventa, Pierluigi Ciocca

Luoghi citati: Giappone, Roma, Verona