Al volante: un dieci e lode di Piero Bianco
Al volante: un dieci e lode Al volante: un dieci e lode Una vettura tutta da scoprire e con Vanima di una sportiva TORINO. Non lasciatevi ingannare: con quell'aria un po' così, Multipla sa sedurre. «Prima conoscetela, poi la giudicherete»: lo slogan che adotteranno i concessionari nel'porte aperte del 21/22 novembre è azzeccato. Se la esplori, se la guidi, rischi il colpo di fulmine, puoi innamorarti di questa formula anticonvenzionale. I contenuti forti sono «dentro»: cuore potente, anima insospettabilmente sportiva. Proprio così: tenuta di strada e reazioni estreme sono paragonabili a quelle di un grintoso coupé. Multipla va vissuta intensamente e scoperta, coi suoi mille segreti nell'abitacolo. A cominciare dai tanti sportellini, portacellulare e portatutto, gadget e sofisticati accessori tipo il navigatore Route Planner posizionabile di fronte al guidatore o nella console centrale. Prova su strada: l'esame più severo. Città, tangenziale, misto nelle colline astigiane. Il primo test è con la JTD 1.9, il Diesel Common Rail. Ti conquista. Stai guidando qualcosa di speciale, nè berlina nè monovolume ma tanto di entrambe, una formula nuova. Motore generoso e silenzioso, si raggiungono senza sforzo velocità «proibite». Sorprendono semplicità di manovra e comfort. Ti senti sicuro, dall'alto. E vedi bene, vedi tutto. Aiutano i retrovisori esterni sdoppiati, senza angoli ciechi. E aiutano molto le vetrature laterali ampie (4,2 metri quadri), che scendono a metà vettura. In retromarcia è prezioso il sensore di distanza con bip-bip. Sterzo diretto, preciso (il raggio è di 5,5 m); bastano 11 m per l'inversione a TJ fra i marciapiedi. Particolarmente dolce il servosterzo. Multipla, grazie anche alle sospensioni (Me Pherson e bracci tirati), è agile e scattante: qualità abitualmente patrimonio di vetture molto diverse, a vocazione sportiva. Incanta, per come risponde al pilota: sul misto veloce il divertimento aumenta, non devi nemmeno spostare le mani dal volante. Immediate le piccole correzioni, il rilascio rimette prontamente l'auto in traiettoria: a prova di alce. La leva del cambio, sul mobile centrale, è comoda da raggiungere e manovrare. Secondo test, con la «bipower»: motore 1.6 Torque a benzina aumentabile anche a metano. Per scegliere la trazione desiderata basta azionare il pulsante sulla plancia: niente strappi, e con la formula ecologica (il metano è in natura, non deriva dal petrolio) la penalizzazione in termini di prestazioni, inferiore al 10%, risulta impercettibile. La doppia opzione garantisce 1000 km senza rifornimenti. Le bombole, sotto al pianale, non rubano spazio. Fra un mese arriverà pure la «blupower», solo a metano. L'interno è da godere, la fiera dello spazio, grazie a quella forma esterna volutamente provocatoria, un po' a «caffettiera» e un po' da modulo lunare. Climatizzazione ottimale, sia col condizionatore automatico sia utilizzando le bocchette tradizionali. Merito della curiosa e funzionale «torre del clima» che s'inerpica sulla console assicurando una ventilazione diffusa. E poi ci sono i tre metri cubi di abitabilità, record per una vettura lunga meno di 4 m. Un miracolo di razionalità. Si sta davvero in sei, sufficientemente comodi, sui sedili tutti uguali e inclinabili, tutti con cintura e poggiatesta. Visibilità e libertà di movimento: tre davanti e tre dietro. E' il segreto. Chi vuole, può scegliere tra mille ciùcche: un frigo (o il riscaldatore di vivande) al posto del sedile centrale anteriore, il doppio tetto apribile. Sul fronte-sicurezza, airbag «gigante» per i due passeggeri accanto al guidatore e nùni-airbag lombare, Abs Bosch avanzato e correttore elettronico di frenata EBD. Tutto al servizio del piacere di guida. Provare per credere. Piero Bianco
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