La fabbrica? Anche centro di richiamo di Giulio Mangano

La fabbrica? Anche centro di richiamo A Wolfsburg originale iniziativa della VW La fabbrica? Anche centro di richiamo «AUTOSTADT» NEL DUEMILA A WOLFSBURG. La presentazione europea del New Beetle ha portato a Wolfsburg, nel quartiere generale Volkswagen, giornalisti di tutto il mondo, giapponesi compresi. Il nome «Maggiolino» conserva un grande potere evocativo, anche se i managers del gruppo tedesco (che nei giorni passati ha superato la Toyota, insediandosi sul podio di terzo colosso automobilistico mondiale per veicoli prodotti) tengono ad accreditare al New Beetle più l'immagine di sorella della Golf che non di figlia del Maggiolino. E non è mi caso se, fra le centinaia di fotografie del nuovo modello realizzato in Messico (in attesa di stabilire dove e come produrlo in Europa, visto che potrebbe perfino nascere in Spagna o nella Repubblica Ceca), non se ne trova una che ritragga il Beetle di oggi accanto a quello di ieri. Il fatto è che, sotto la ferrea presidenza di Ferdinand Piéch, il gruppo Volkswagen sta cercando di recuperare storia e radici un po' più remote del modesto mezzo secolo di vita del Maggiolino. Magari acquistando e rilanciando marchi antichi e prestigiosi come Rolls- Royce (che però passerà poi a Bmw), Bentley, Bugatti, Lamborghini e Horch. Ma, insieme, c'è l'impegno a darsi un look meno severo e tecnologico, coinvolgendo soprattutto i giovani e non soltanto gli automobilisti. Ecco spiegate le sponsorizzazioni ai concerti rock, a molte manifestazioni sportive e il linguaggio di tanta recente comunicazione pubblicitaria, a cominciare da quella di Golf e Lupo. In quest'ottica si inserisce una iniziativa di cui finora si è parlato poco, ma che è destinata a suscitare interesse e curiosità. All'interno dello stabilimento di Wolfsburg sta sorgendo «Autostadt», cioè la città dell'auto. Ricordiamo che questa è la più grande fabbrica automobilistica del mondo (i suoi 7,8 milioni di metri quadri di superficie equivalgono a buona parte dell'abitato della cittadina della Bassa Sassonia e le 46.000 persone che vi lavorano, producendo - fra l'altro - Golf, Bora, Polo e Lupo, rappresentano una bella fetta della popolazione). Frutto di un investimento di quasi 700 miliardi di lire, l'iniziativa vuole sottolineare le capacità creative del gruppo e il desiderio di innovazione. E intende farlo (in parallelo all'Expo 2000, la fiera mondiale in programma nella vicina Hannover per celebrarne il bimillenario), proponendo il più grande e moderno centro espositivo sull'avventura dell'auto, dalle origini ai giorni nostri, attraverso visioni, emozioni e attrazioni. Un cocktail che sposa mezzi tecnologici di domani e ricordi di ieri. «Autostadt», che sarà pronta nel giugno del Duemila, vuole valorizzare il fascino dell'automobile, inserendolo come filo conduttore di una vera e propria città. Per questo è in fase di completa ristrutturazione un sito industriale dismesso, che si affaccia su un canale navigabile: ospiterà una sorta di Mecca del Maggiolino (un po' come il Museo della Coca-Cola ad Atlanta, negli Usa), un centro com¬ merciale, un'area destinata all'acquisto e alla consegna a clienti privati delle nuove vetture, la stazione di partenza per visite guidate alle linee di produzione, un villaggio gastronomico, un museo dell'auto, un parco giochi per i bimbi e il primo hotel Ritz Carlton della Germania, con 140 camere. Considerata la posizione strategica, al centro dell'Europa (sulla strada che collega Londra a Mosca) e della Germania (fra Hannover e Berlino), «Autostadt» punta almeno dal punto di vista dello spettacolo - al ruolo di capitale dell'auto europea e, nello stesso tempo, si propone di essere un punto d'incontro internazionale dedicato a qualità e servizio. Con l'evidente obiettivo di conquistare nuove fasce di clientela, non solo attraverso il prodotto vero e proprio, ma con una serie di iniziative ed attività collaterali, che potranno impegnare i visitatori per uno o più giorni, in funzione del tempo a loro disposizione. C'è qualche analogia con il Lingotto torinese (ma resta come principale differenza il fatto che a Wolfsburg si produce, al Lingotto non più), tipo il grande albergo, il teatro, i centri congressi e l'auditorium, la piazza per incontri, i negozi più tutta una serie di iniziative culturali non necessariamente legate all'automobile. Che si conferma, comunque, un inarrestabile motore d'idee. Con la tendenza a trasformarsi anche in una fonte di spettacolo, dalle presentazioni dei nuovi modelli alla celebrazione di se stessa. Con un pizzico di gusto americano: Disneyworld o gli Universal Studios di Los Angeles sono vicini. Giulio Mangano Nel modellino la «città dell'auto» che sorgerà a Wolfsburg: un grande centro di attrazione e spettacolo che ricorda l'americana Disneyworld

Persone citate: Bentley, Bora, Bugatti, Ferdinand Piéch, Rolls