Claudia Koll, dalla divisa al camice
Claudia Koll, dalla divisa al camice In primavera, per Canale 5, girerà il telefilm «Indagine al microscopio» Claudia Koll, dalla divisa al camice Dopo la poliziotta Linda sarà un 'anatomo-patologa ROMA. L'abito forse non farà il monaco, ma fa sicuramente il successo in tv. Lo sanno sia in Rai sia a Mediaset, dove ormai si combatte a colpi di divise e di «professioni»: è tutto un fiorire di marescialli contro dottori, investigatori contro avvocati, bagnini contro poliziotti. Lo sa anche Claudia Koll, che presto raddoppierà i suoi «vestiti» televisivi, e dall'uniforme di commissario di polizia passerà al camice bianco di medico. Prima ancora che vada in onda su Raiuno la seconda attesa serie di «Linda e il brigadiere», programmata in quattro puntate da domenica, l'attrice si è lasciata conquistare da un progetto targato Mediaset. A primavera, dopo la tournée teatrale di «La professione della signora Warren» da Shaw, sarà sul set per «Indagine al microscopio», una serie in 12 puntate da 50 minuti per Canale 5, in cui sarà un'anatomo-patologa, un medico legale. La serie, sceneggiata da Roberta Colombo e Silvia Napolitano, è un progetto che la Mastrofilm ha portato alcuni mesi fa a Riccardo Tozzi. Il capo della fiction di Mediaset l'ha accolto con favore perché contiene in sé i due generi di maggior successo delle serie tv: il poliziesco e l'ospedaliero. E dire che la Koll aveva «studiato» molto per diventare una brava poliziotta, sia pure da telefilm. In questa nuova serie, che la vede sempre affiancata a Nino Manfredi - che nella storia è suo padre, un invadente brigadiere in pensione «Linda» ha confessato di aver ripassato la parte con l'aiuto di un'amica che è un vero commissariodonna e con un vero istruttore poliziotto; i due hanno suggerito all'attrice comportamenti, gestualità e spunti per alcune scene. Tant'è, la fiction chiama e ora tocca cambiarsi d'abito. Dottoressa Koll, dunque. Sarà un successo, come la Linda in divisa? Chissà. E' vero che i medici in tv fanno furore, ma, ci si chiede, anche il telepubblico sempre tacciato di passività non ne farà poi un'indigestione? A parte i serial ospedalieri im¬ portati - come il modernissimo e raffinato «E.R.» di Raidue sul pronto soccorso, firmato nientemeno che dalla coppia CrichtonSpielberg - ultimamente i dottori in gonnella hanno invaso il piccolo schermo. E dopo Elisabetta Gardini, osannata ginecologa di Raiuno, e la collega di Retequattro «Giò» ovvero Barbara D'Urso, ecco arrivare Claudia Koll, novella medico legale, alla Kay Scarpetta della Cornwell. Intanto, c'è chi si interroga riguardo al passaggio di frontiera, da Rai a Mediaset. La contesa delle «star» dei telefilm, genere ormai trainante dei palinsesti televisivi, spiace a Stefano Munafò. Il capo di Rai Fiction dà l'allarme: «Il mercato dei serial è in espansione come domanda, ma come forza produttiva, come attori, registi e sceneggiatori è ristretto. Con la conseguenza che Rai e Mediaset cominciano a contenderseli». E lancia una proposta di non belligeranza a Tozzi di Mediaset, per evitare un «mercato drogato negli investimenti». Tozzi è d'accordo, ma non crede «a un calmiere per gli attori». «Piuttosto starà a noi - dice - creare strade nuove con serie a basso budget, lasciando che le "star" della fiction siano protagoniste di alcune, rare, serie-evento». Cristina Caccia Claudia Koll
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