Burocrazia più snella Il Senato ha detto «sì»
Burocrazia più snella Il Senato ha detto «sì» li ddl Bassanini semplifica anche il linguaggio Burocrazia più snella Il Senato ha detto «sì» ROMA. Alla unanimità l'assemblea di Palazzo Madama ha approvato ieri mattina in prima lettura i! ddl Bassanini che snellisce regole e procedimenti burocratici. La legge, che dopo quello del Senato dovrà passare lo scrutinio della Camera, prevede fra l'altro che ogni anno il governo presenti un disegno di legge per la semplificazione e elenca i nuovi procedimenti da semplificare, individua le materie sulle quali intervenire per accorpare le leggi in testi unici e istituisca presso Palazzo Chigi una unità per la semplificazione di norme e procedure. Il ddl risponde anche a criteri di migliore regolamentazione dettati dal documento siglato nella conferenza di Londra dai ministri della Funzione pubblica europei. L'«unità per la semplificazione» è una task-force di venticinque esperti, istituita presso la presidenza del Consiglio, in grado di dare a tutto il governo un supporto per l'attuazione dei processi di semplificazione, delegificazione, codificazione e analisi dell'impatto. Tra i compiti dell'unità c'è anche quello di favorire la semplificazione del linguaggio delle norme, troppo spesso involuto e «autoreferenziale» (per iniziati, insomma) tale da rappresentare di per sé un ostacolo all'attuazione dei fini che si pongono le leggi. Soddisfazione per l'approvazione da parte del Senato è stata espressa dal sottosegretario alla Funzione pubblica Gianclaudio Bressa: «Il provvedimento segna un buon avvio per il procedimento di semplificazione ed è stato licenziato in soli due mesi nonostante l'intercorsa crisi di governo». La legge Bassanini rappresenta un colossale sforzo per cambiare il modo di operare della mano pubblica. Contempla una vasta semplificazione dell'intera burocrazia dello Stato e ad esempio, per quanto riguarda i documenti anagrafici, punta a una drastica riduzione dei certificati richiesti dagli uffici pubblici (riduzione o eliminazione già tentata con varie varie leggi nel corso di venti e più anni ma sempre regolarmente affossata dagli enti pubblici, desiderosi di conservare quante più funzioni è possibile). Fra le previsioni c'è anche la carta di identità magnetica con codice fiscale e, se l'interessato non si oppone, l'indicazione del gruppo sanguigno. Le molte novità introdotte hanno anche permesso di «dialogare» con le pubbliche amministrazioni usando il fax. [r. e. s.]
Persone citate: Bassanini, Gianclaudio Bressa
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