Olivetti, nuove alleanze

Olivetti, nuove alleanze Celebrati a Roma i 90 anni del gruppo di Ivrea, il titolo festeggia in Borsa Olivetti, nuove alleanze Colaninno: sempre più internazionali ROMA. L'Olivetti ha celebrato ieri a Roma i 90 anni di attività con un convegno, dopo il quale il vertice dell'azienda è stato ricevuto al Quirinale da Scalfaro, e li ha festeggiati in Piazza Affari dove il titolo d'Ivrea ha proseguito la sua marcia mettendo a segno un balzo superiore all'I % (prezzo di riferimento 4120). Nel corso della manifestazione si è parlato, e non poteva essere diversamente, del passato, della lunga stada percorsa ed uno che per 20 anni ne è stato protagonista, Carlo De Benedetti, l'ha raccontantata utilizzando il mito: «Olivetti è uno strano animale, è come l'araba fenice, capace (nonostante tante cassandre) di risorgere anche dai suoi insuccessi, con una capacità di adattamento alle mutazioni, anche inventando le stesse mutazioni, non comune ad altre imprese italiane». Ma si è parlato anche del futuro. Un domani che sarà sempre più tessuto con reti di alleanze. A mandare questo preciso segnale ad una platea di imprenditori, banchieri, ministri, è stato l'amministratore delegato Roberto Colaninno, padre del rilancio e della trasformazione della società ed oggi anche azionista di riferimento. Le risorse della singola azienda, ha detto in sostanza, non bastano; si richiede sempre più la capacità di costruire e gestire reti di alleanze, senza limitazioni impo- ste dai confini geografici. Ricordando il processo di ristrutturazione e rifocalizzazione delle attività del gruppo (una scelta per la quale «abbiamo dovuto pagare un prezzo»), Colaninno ha sottolineato come «la forza di un'impresa globale si misura anche attraverso la forza dei suoi partner». L'Olivetti, che da pochi giorni ha visto cambiare il proprio assetto azionario, con la Bell diventata azionista di riferimento con l'8,03% (la Bell vede Fingruppo, presieduta dallo stesso Colaninno, azionista di maggioranza con il 46%, e, tra gli altri, Interbanca, Chase Manhattan, Banca Antonia- na Veneta), «è una delle aziende italiane con più antica cultura internazionale e a questa cultura ha sottolineato l'amministratore delegato - ha aggiunto negli ultimi vent'anni un'esperienza forse unica nelle alleanze internazionali». Ha poi ricordato come tra i maggiori partner internazionali ci siano Mannesmann, Wang e Xerox «aziende con le quali ci siamo impegnati a cooperare per costruire sviluppo e innovazione». In 90 anni di storia Olivetti «è passata attraverso tante rivoluzioni tecnologiche e di mercato, momenti di crisi e di grande successo, occasioni colte o perdute. Oggi - ha aggiunto l'amministratore delegato - poter parlare di futuro, di nuovi business, fare piani di sviluppo è la conferma della vitalità di questa azienda». E tra le novità ha annunciato che Olivetti parteciperà con una quota superiore al 20% ad Euro.Map, la joint venture paneuropea per i servizi ed i collegamenti internazionali di telecomunicazioni, che sarà costituita tra poche settimane. «C'è una lettera d'intenti che abbiamo concordato con Mannesmann e nelle prossime settimane - ha spiegato - la perfezioneremo». Klaus Esser, vicepresidente di Mannesmann, ha aggiunto che «l'investimento complessivo per il progetto è pari a 400 milioni di marchi nell'arco di quattro anni e la società tedesca ne investirà circa la metà. Il pareggio dei conti sarà raggiunto tra quattro anni». Olivetti «araba fenice»? Colaninno concorda con l'Ingegnere: «E' la storia dell'azienda che suscita quest'immagine. L'Olivetti ha fatto dei salti ed è sempre riuscita a superare gli ostacoli. E direi che quello di Omnitel e Infostrada è l'ultimo, solo per questioni di tempo, ma è anche il più emblematico: due aziende che, Omnitel 5 anni fa e Infostrada 6 mesi fa, non esistevano e oggi hanno seimila dipendenti, grandi risultati e grande sviluppo e, per Infostrada, una risposta da parte del mercato al di là di ogni aspettativa». L'amministratore delegato del gruppo di Ivrea ha concluso sostenendo che «il mondo continua a cambiare così velocemente che ci costringe a rincorrere noi stessi: un paradosso che Olivetti ha sperimentato, passando negli anni dalla tecnologia dello scrivere alla comunicazione, attraverso la gestione dell'informazione. Una continua rincorsa per costruire il futuro, accettando il difficile e qualche volta drammatico ruolo di chi, per sopravvivere, è obbligato ad anticipare ciò che rincorre». Francesco Bullo De Benedetti: «E' un'azienda che non scompare Risorge come l'araba fenice» Roberto Colaninno e, a sinistra, Carlo De Benedetti Olivetti S.p.A. , Società Finanziarie e Immobiliari | 75%(*) OLIfVtAN [80% 'GQpBQOGSGQB ricerca OMNITEL SISTEMI RADIOCELLULARI |57,2%(") | 48% 1 100% Altre attività -19% l«MlKor. ! *) 25% detenuto da Mannesmann AG, che aumenterà al 49,9% entro marzo 2000 j " *) Include la partecipazione, circa l'I,2%, di Lehman Brothers in OSR che sarà acquistata da OliMan entro marzo del 2000

Luoghi citati: Ivrea, Roma