Eurogiallo sui canoni Tlc

Eurogiallo sui canoni Tlc Eurogiallo sui canoni Tlc A rischio mille miliardi di entrate . . ■ . TELEFONI E MERCATO U ROMA NA lettera fantasma. La Commissione europea l'ha spedita, la rappresentanza permanente italiana a Bruxelles sosteneva ieri di non averla ancora ricevuta, il ministro delle Comunicazioni ha affermato di non averne mai sentito parlare, ma una società telefonica direttamente interessata ai rilievi mossi all'Italia dall'esecutivo comunitario ne aveva reso noto il testo già mercoledì. Al di là dello strano percorso compiuto dalla missiva inviata al nostro governo dalle Direzioni generali della Commissione che si occupano di Concorrenza e di Telecomunicazioni, anche i suoi effetti non appaiono del tutto chiari. Se i rilievi di Bruxelles risultassero fondati, l'effetto potrebbe essere addirittura un «buco» da 1000 miliardi nella Finanziaria per il 1999; ma potrebbe anche trattarsi di un falso allarme se - come sostiene il sottosegretario al Tesoro Piero Giarda - la norma contestata è in realtà già stata riscritta e le obiezioni della Commissione risultano quindi rivolte al passato più che al presente. Nel mirino di Bruxelles è finito il «canone di concessione relativo ai diritti speciali ed esclusivi di cui beneficiava l'ex monopolista», poi trasformato nel collegato alla Finanziaria '99 in «contributo annuo cui sono soggetti i titolari di concessione per i servizi di telecomunicazioni, nonché gli operatori del servizio pubblico di comunicazione mobile e personale». Secondo i tecnici della Commissione il contributo viola la direttiva 97/13 in materia di licenze per le telecomunicazioni, la quale prevede che «i diritti richiesti alle imprese per le procedure di autorizzazione sono esclusivamente intesi a coprire i costi sostenuti per il rilascio, la gestione, il controllo e l'esecuzione delle relative licenze individuali». Una condizione che secondo Bruxelles non è soddisfatta dalla misura del contributo, «non inferiore al 3% di tutti i proventi lordi connessi all'espletamento dei servizi di telecomunicazioni dei suddetti operatori per gli anni 1999, 2000 e 2001». Difficile, infatti, sostenere che i circa 1500 miliardi annui - di cui il 70%, cioè circa 1000 miliardi, ricadrebbe sulle entrate della prossima Finanziaria - siano la somma che serve per coprire i costi sostenuti dallo Stato per le licenze. Bruxelles osserva anche che il provvedimento «non sembra favorire un uso ottimale delle frequenze o incoraggiare lo sviluppo di servizi innovativi e la concorrenza», che «tale provvedimento risulterebbe in un aumento indiretto dei costi degli operatori e in un ulteriore onere per gli utilizzatori» e che «appare discriminatorio nei confronti di Telecom Spa, non essendo applicato ad altri operatori di telefonia fissa» Il sottosegretario al Tesoro Piero Giarda ha però spiegato ieri che le osservazioni di Bruxelles sono datate, visto che solo pochi giorni fa la norma sotto accusa è stata emendata, introducendo un contributo che diminuirà nei prossimi anni invece di restare al 3%. «Il governo - ha detto Giarda - ri¬ tiene di aver risposto con il nuovo emendamento ai problemi posti dall'Ue. Con la nuova formulazione proposta, che introduce un contributo decrescente negli anni, la que stione dovrebbe essere risol ta». Resta da vedere, una volta che l'Italia avrà ufficialmente ricevuto le osservazioni di Bruxelles, se la risposta fornita alla Commissione sarà ritenuta soddisfacente. Certo, se la riduzione del contributo sarà quella prevista nell'e mendamento - dovrebbe pas sare al 2,7% nel 2000 e 2,5% nel 2001 e al 2% nel 2002 - resterà ancora abbastanza difficile spiegare come queste percentuali possano rappresentare una semplice «copertura» dei costi sostenuti, come chie de invece con forza Bruxelles nel tentativo di assicurare che m Europa siano rispettate tutte le regole di una giusta concorrenza, [r. e. s.] Spunta una lettera spedita dal Belgio e mai giunta a Roma Giarda: roba vecchia Il ministro delle Telecomunicazioni Salvatore Cardinale

Persone citate: Giarda, Piero Giarda, Salvatore Cardinale