Menem a Roma: Pinochet? Tocca a Santiago giudicare
Menem a Roma: Pinochet? Tocca a Santiago giudicare Mentre i Lord rinviano la sentenza Menem a Roma: Pinochet? Tocca a Santiago giudicare «Noi argentini vi consegnammo Priebke perché commise i suoi delitti in Italia» ROMA DALLA REDAZIONE «Sul caso del generale Augusto Pinochet bisogna rispettare il principio della territorialità e quindi la sovranità nazionale del Cile». Il presidente argentino Carlos Menem è intervenuto sullo spinoso caso dell'ex dittatore, attualmente in stato di fermo in Gran Bretagna, poco dopo il suo arrivo a Roma per una visita ufficiale in Vaticano. «I Paesi interessati dal caso - ha sottolineato il presidente argentino in un incontro con alcuni giornalisti - sono Cile, Spagna e Gran Bretagna ma gli atti in questione sono stati commessi in Cile. Anche noi argentini abbiamo rispettato il principio della territorialità quando vi abbiamo consegnato l'ex capitano delle SS Erich Priebke perché i crimini erano stati commessi nel vostro Paese. Se fossero stati commessi in Argentina la decisione non sarebbe stata la stessa». «Anche quando abbiamo difeso Cuba dalle sanzioni americane della legge Helms-Burton lo abbiamo fatto in base allo stesso principio della territorialità», ha proseguito Menem. Proprio ieri la Camera dei Lord inglese ha deciso di rinviare a «tempo debito» la decisione sulla richiesta di estradizione di Pinochet presentata dalla magistratura spagnola. Richiesta simile ieri è stata avanzata ufficialmente a Londra anche dai giudici di Parigi in seguito ai risultati dell'inchiesta sulla scomparsa in Cile di alcuni cittadini francesi. Menem si è rifatto al «principio di territorialità» anche in merito alla vicenda dei «desaparecidos» in Argentina, riba¬ dendo la contrarietà del suo Paese all'estradizione di militari accusati di crimini contro cittadini stranieri - inclusi alcuni italiani - se commessi sul territorio nazionale durante gli anni della dittatura dei generali. Tutto ciò non significa però per l'inquilino della Casa Rosada ignorare i diritti umani, anzi «siamo stati noi i primi a proporre la creazione della Corte Penale Internazionale e abbiamo poi sostenuto l'Italia con energia durante i lavori della conferenza istitutiva». Questa mattina Carlos Menem vedrà privatamente il presidente del Consiglio, Massimo D'Alema, prima di recarsi in visita in Vaticano dove sarà ricevuto in udienza da Papa Giovanni Paolo II per poi avere un incontro con il cardinale Angelo Sodano. «Con D'Alema prenderò il caffè, l'ho incontrato durante la mia ultima visita a Roma e evidentemente gli ho portato fortuna», ha detto Menem, preannunciando «un incontro ad agenda aperta in cui affronterò il tema delle relazioni bilaterali con particolare attenzione agli accordi sul settore agricolo e degli allevamenti, dove chiediamo maggior impegno per il libero commercio soprattutto per quanto riguarda l'esportazione di carne verso i vostri mercati». Infine il presidente argentino Menem si è augurato che veda finalmente la luce in Parlamento la legge per il voto degli italiani all'estero «perché noi una legge simile già l'abbiamo». «Gli italiani in Argentina interessati da questa legge - ha spiegato - potrebbero essere circa un milione e mezzo, comprendendo anche gli immigrati di seconda generazione».
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