Dini punta all'unione Rinnovamento-Udr di R. R.

Dini punta all'unione Rinnovamento-Udr Perle prossime elezioni. Non tutti concordano Dini punta all'unione Rinnovamento-Udr ROMA. La presenza dell'Udr nella maggioranza sta scuotendo anche Rinnovamento italiano e spingendo il partito di Dini a mettere in cantiere progetti ambiziosi. Il ministro degli Esteri ha riunito ieri sera per oltre tre ore tutti i parlamentari di Rinnovamento per spiegare la linea del partito. Dini, infatti, vuole seguire una «strategia dell'attenzione» nei confronti dell'Udr e ipotizza in tempi brevi, e comunque prima delle votazioni per l'elezione del Presidente della Repubblica, la fusione tra i suoi gruppi parlamentari e quelli di Francesco Cossiga. Del resto, già al Senato Rinnovamento, in seguito alla crisi del governo Prodi, non ha più il numero minimo per costituire un gruppo autonomo e in vista delle prossime scadenze elettorali, «Lambertow» vuole costruire una rete di protezione intorno alla sua creatura. L'abbraccio con L'Udr, però, non convince tutti i dimani. Anzi, una dozzina di parlamentari (tra cui Stajano, Rivera, Manca e Larnacchia) hanno presentato un documento per rivendicare l'autonomia del movimento e ieri sera hanno manifestato a chiare lettere il loro malcontento. Alcuni sono anche arrivati a minacciare l'addio del gruppo della Camera trasferendosi al Misto. Una decisione che provocherebbe l'estinzione del gruppo autonomo di Rinnovamento anche a Montecitorio considerato che attualmente può contare su 23 componenti. La riunione di ieri notte si è conclusa con un documento di mediazione che rinvia di qualche settimana l'incontro con l'Udr. [r. r.]

Persone citate: Dini, Francesco Cossiga, Manca, Rivera, Stajano

Luoghi citati: Roma