Treu precetta i controllori di volo di Gian Carlo Fossi
Treu precetta i controllori di volo Treu precetta i controllori di volo Bassolino: occorrono nuove regole sugli scioperi ROMA. Il ministro dei trasporti e della navigazione, Tiziano Treu, ha precettato i controllori di volo di Milano che avevano proclamato uno sciopero per oggi. La notizia è stata data nella tarda serata di ieri dal sottosegretario Luca Danese, che ha motivato il provvedimento col grave danno nazionale che sarebbe stato provocato dallo sciopero, ancorché localizzato. Anche l'altolà del governo e del leader della Cgil, Sergio Cofferati, ha assottigliato il calendario degli scioperi nel settore dei trasporti, ma l'atmosfera resta incandescente e c'è perfino un sindacato autonomo (l'Unione italiana dei capistazione) pronto a ribellarsi ad un'eventuale ordinanza di precettazione. Si fa, dunque, più urgente la necessità di rendere maggiormente efficace, a tutela degli utenti, la legge che disciplina il diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali. In vista dell'avvio del «tavolo delle regole» fissato per martedì, accanto al ministro dei Trasporti Tiziano Treu scende in campo il ministro del Lavoro Antonio Bassolino, annunciando che si lavorerà intensamente «per trovare un equilibrio più forte e giusto tra i diritti dei lavoratori e quelli dei cittadini, diritti essenziali e fondamentali». E, mentre Polo e Rifondazione comunista minacciano fulmini e saette contro la «svolta Cofferati», i Verdi passano dalle parole ai fat¬ ti, presentando alla Camera una proposta di legge che conferisce all'Autorità garante il potere di comminare sanzioni agli scioperanti (attualmente affidate alle aziende) qualora venissero attuate «astensioni selvagge». Lo sciopero «saltato» dei controllori di volo di Milano per oggi era stato confermato da Fit-Cisl, Ugl, Anpcat e Lieta, mentre lo avevano sospeso i sindacati di categoria aderenti a Cgil e Uil. Un altro sciopero dovrebbe comunque attuarsi dalle 21 di lunedì alla stessa ora del giorno successivo con il «black-out» dei treni viaggiatori e merci deciso dal potente coordinamento dei macchinisti Comu e dai capistazione dell'Ucs. L'Ucs ha già levato gli scudi contro il governo, avvertendo che non accetterà un'eventuale ordinanza di precettazione. «Se ciò si dovesse verificare - ha precisato il segretario Mario Montanari -, inviteremo i lavoratori a non rispettarla e, quindi, a non presentarsi in servizio e, di conseguenza, a non garantire la circolazione di alcun treno. Se ci lasciano scioperare, garantiremo i servizi minimi disposti dalla commissione di garanzia; altrimenti, niente». Fino a qualche ora fa la precettazione sembrava ancora più difficile da applicarsi a seguito di una sentenza emessa proprio ieri dalla Cassazione, che riteneva ingiustificato il ri¬ corso al provvedimento autoritario se prima non fossero state osservate tutte le procedure prescritte dalla legge, compreso il tentativo di conciliazione che ha valore «sostanziale» e non «meramente formale». Insorgono intanto contro il governo e Cofferati anche Rifondazione comunista e la Federazione delle rappresentanze sindacali di base (alcuni aderenti si sono incatenati dinanzi alla sede della Cgil); il segretario dell'Ugl Nobilia difende il dMtto di sciopero, ma suggerisce di estendere l'autoregolamentazione e di stabilire regole certe; la Cisal definisce «ipocrita» lo sciopero «virtuale» proposto da Cofferati nei servizi pubblici più importanti e a rischio per gli utenti. Invece, la Cgil insiste sulla strada delle azioni di protesta alternative, ricordando i molti episodi di «scioperi solidali» che si contano nella storia sindacale. Un esempio: i dipendenti dell'ospedale romano Bambin Gesù conseguirono nel '96 notevoli benefici contrattuali con il forte appoggio degli utenti e delle loro associazioni, ottenuto proprio per le modalità del loro «sciopero virtuale»: la destinazione di tre giornate di. lavoro (regolarmente svolto) all'acquisto di strumenti diagnostici per l'ospedale di Sarajevo. Gian Carlo Fossi
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