Da gennaio meno tasse sulla prima casa

Da gennaio meno tasse sulla prima casa Con questa misura i piccoli proprietari esenti dall'imposta diventeranno nove milioni Da gennaio meno tasse sulla prima casa Cresce la detrazione Irpef, agevolazioni per gli affitti ROMA. Nove milioni di proprietari di prima casa potrebbero non pagare più l'Irpef sull'immobile. All'uscita dal vertice di maggioranza tenutosi a Palazzo Chigi, lo ha annunciato il ministro delle Finanze Vincenzo Visco, informando i cronisti che, tra le decisioni prese in quella sede, c'era anche quella di innalzare la detrazione Irpef sull'abitazione da 1,1 a 1,4 milioni. L'aumento della detrazione Irpef si applicherà sui redditi del '99, quindi nella dichiarazione da presentare nel 2000. Con questa misura la platea degli esenti dall'Irpef primacasa salirà a 9 milioni su 15 milioni di proprietari di prima casa. In pratica il 60%. Per coprire gli sgravi verranno utilizzati 700 dei 1000 miliardi stanziati in Finanziaria per il 2000 già con l'obiettivo di alleggerire la pressione fiscale sulla casa. Gli altri 300 miliardi invece serviranno per la riforma degli affiti, che prevede maggiori detrazioni per i proprietari che affittano e agevolazioni fiscali anche per gli inquilini. Converrà però ricordare che il grosso della tassazione sulla casa si chiama lei e non Irpef. Resta poi fermo l'intento del governo di portare gradualmente la tassazione sulla casa alla pari con quella sulle rendite da capitale con un'aliquota al 19%. Il «pacchetto casa» non era stato esaminato in Commisione Bilancio perché non c'era stato tempo e, nella sua interezza, sarà affidato ad una legge delega i cui contenuti saranno però definiti da un ordine del giorno che la Camera si appresta a votare. Affinché, però, la pressione fiscale possa conoscere degli alleggerimenti, occorre vigilare scrupolosamente sulle spese, ed è questo il senso di una circolare che, nella stessa giornata di ieri, il ministro del Tesoro Ciampi ha inviato a tutti gli enti pubblici. Gli aumenti di spesa, specifica il ministro, non devono superare la quota del 2,5% rispetto al '98, e questo dovrà avvenire facendo leva su due voci principali: le spese per il personale con controllo rigido del «turn over», e il mantenimento ai livelli del '98 degli stanziamenti per le spese diverse da quelle «obbligatorie e inderogabili». «L'obiettivo di riequilibrio dei conti pubblici, finalità fondamentale del programma di politica economica del governo - ha spiegato il ministro del Tesoro - impone alle amministrazioni di porre in essere concreti interventi presso gli enti vigilati affinché le previsioni per l'esercizio del '99 siano tese a dare concreto contenuto ope- rativo alle suddette linee programmatiche». Intanto la finanziaria ha seguito il suo iter normale: ieri è stata illustrata dai relatori di maggioranza Giorgio Pasetto (la Finanziaria e il bilancio) e Salvatore Cherchi (il collegato). La discussione generale si dovrebbe concludere nella serata di oggi. L'Aula, ovviamente, non è entrata nel merito dei contenuti specifici, ma alcune ipotesi di intervento già sono state avanzate. LIBRI IH PRESTITO. E' possibile che i libri di tosto vengano dati gratis in tutta la scuola dell'obbligo, come prevede la Finanziaria fin qui definita. Ma, anche per le superiori si pensa ad un sistema che non penalizzi le economie delle famiglie meno abbienti, attraverso la formula del «comodato d'uso». Ogni scuola - ha spiegati) la sottosegretaria alla Pubblica istruzione Nadia Musini - potrebbe acqusitare i libri per darli poi in uso agli allievi che, alla fine dell'anno, li dovranno restituire. La spesa prevista sarebbe di 5 mila miliardi, da trovare tra i fondi della Finanziaria, oppure con una legge a parte. MUSEI. Confermati i rinforzi a! personale. «Fino ad Oggi - ha detto il sottosegretario ai Beni culturali Giampaolo D'Andrea - abbiamo latto fronte al prolungamento d'orario dei musei facendo ruotare il personale, ma già nella Finanziaria abbiamo previsto di assumere, tramite concorso pubblico, mille operatori con un contratto atipico di part-time, dotato di copertura previdenziale, i (piali lavoreranno esclusivamente venerdì, sabato e domenica. In questo modo potremmo riuscire anche ad aumentare il numero di beni culturali fruibili al pubblico. Onesta estate sono slati 44 i musei aperti in tutta Italia». VERI INVALIDI. La maggioranza, secondo quanto ha spiegato il capogruppo Ds alla camera Fabio Mussi, sta esaminando la possibilità di rivalutali; le rendite Inail, cioè gli indennizzi erogati a chi è stato vittima di un incidente sul lavoro o di malattie professionali. Raffaello Masci Fm l'ex premier e via Nazionale due lunghi anni di relazioni difficilissime. Mentre il governo tentava il risanamento il costo del denaro scendeva lentamente 'ex presidente el Consiglio Prodi il governatore i Bankitalia Fazio otto, il ministro Carlo Azeglio Ciampi ggratis in tutta la scuola dell'obbligo, come prevede la Finanziaria fin qui definita. Ma, anche per le superiori si pensa aun sistema che non penalizzi leconomie delle famiglie menabbienti, attraverso la formuldel «comodato d'uso». OgnGIUGNO 1997 Dodo circa sei mesi dall'ultimo intervento. Fazio decide di ridurre il tasso di sconto dello 0,50%. Prodi commenta: «Sono contentino. Credo che il governatore sì aspetti dal governo e dal Paese una certa continuità. Credo che questa sua lentezza abbia una giustificazione». -, GIUGNO 1997 Agnelli prende le difese di Fazio e invita a rispettare l'indipendenza delle Banche centrali: «Non rompete le scatole» ai governatori, dice il presidente della Fiat, «lo non ho mai rotto le scatole», ribatte Prodi dalG7." GIUGNO 1997 Fazio alla Camera, pur promuovendo il Dpef, avverte che servono meno tasse e dice che non tocca a lui.spingere l'economìa: «Se volete drogarla chiamate un altro, io non lo farò». Qualche giorno dopo, Prodi sottolinea che «il tasso di sconto in Italia è enormemente elevato, ma questo ò compito della Banca d'Italia». LUGLIO 1997 Fazio da Basilea critica «l'eccessivo carico fiscale e tributario», responsabile della «crescita molto incerta». Prodi replica da Madrid: «Grazie, lo so benissimo anch'io che il carico fiscale è grosso, ma potrà diminuire solo quando avremo messo in ordine l'economia. Il governatore Fazio queste cose le sa benissimo» MARZO 1998 ■ Fazio in un'intervista all'Unità dichiara di avvertirei un «ottimismo di maniera» sulla partecipazione dell'Italia alla moneta unica. Pronta la replica di Prodi: «Non è questione di essere pessimisti o ottimisti, ma di essere realisti». SETTEMBRE 1998 Prodi lancia l'idea di uti lizzare l'avanzo delle ri serve delle banche cen trai) generato dalla nascita delia Bce per stimolare gli investimenti. Un'Idea «balzana» secondo Fazio, equivalente allo «stampare monéta». .«Ma per cortesia - rincara Fazio allò Camera - può venire in mente solo a...» L'ex presidente del Consiglio Prodi e il governatore di Bankitalia Fazio Sotto, il ministro Carlo Azeglio Ciampi

Luoghi citati: Basilea, Italia, Madrid, Roma