La Loggia: ipartitini vanno ridimensionati di Guido Tiberga

La Loggia: ipartitini vanno ridimensionati «Un passo ovanti» La Loggia: ipartitini vanno ridimensionati «Un passo avanti», «una proposta sincera», «un buon punto di partenza». Enrico La Loggia, presidente dei senatori di Forza Italia, non nasconde la soddisfazione per la proposta di Cesare Salvi: «Noi restiamo contrari al doppio turno di collegio - dice - ma ora anche la maggioranza ha capito che bisogna andare verso il doppio turno di coalizione. Bisognerà lavorare molto, ma il primo passo è stato fatto. E non è poco». Un «primo passo» che a parte lei non ha soddisfatto nessuno. Come lo spiega? «Sono reazioni a caldo. Dobbiamo ragionarci sopra, e allora sarà chiaro che questa via potrebbe portarci a una legge senza doverci rassegnare al referendum». Il referendum non le piace, senatore? «Nel '93 ci è andata bene, ma non è che tutte le volte che c'è una legge elettorale da fare dobbiamo ricorrere ai colpi d'accetta del referendum. Le riforme devono essere plasmate dal dibattito parlamentare». Lei è ottimista sull'ipotesi di un largo accordo sulle riforme elettorali? «Sì. Nei prossimi giorni parlerò io stesso con i popolari, con i Verdi. E' il momento di avviare un ragionamento. Dimenticavo: naturalmente incontrerò anche i nostri alleati». Anche perché la reazione di An è stata feroce. L'onorevole Urso ha definito la proposta di Salvi una «furbata» buona solo a «far rientrare la partitocrazia»... «Diciamo piuttosto che questa proposta rafforza il ruolo guida dei paititi». Dei grandi «partiti». 0 secondo lei è un caso che tutti siano contrari, tranne Forza Italia e i Ds? «hi Italia ci sono partiti e partitini che non hanno le caratteristiche di una vera rappresentanza nazionale. E allora è giusto che la loro rappresentanza non la trovino in proprio, ma all'interno delle coalizioni. Al limite si può trovare il sistema di garantire loro ima qualche presenza parlamentare, ma il ruolo di protagoniste deve toccare alle coalizioni». "PJ 9 Garantire una presenza? Come? «Ad esempio con il "diritto di tribuna" di cui ha parlato il professor Sartori...». Nella proposta di Salvi, però, non se ne parla affatto. E' un'ipotesi che avete discusso? «E' un'ipotesi possibile. D'altra parte una legge elettorale non deve necessariamente essere figlia di una sola proposta, è possibile mettere insieme i "pezzi" più diversi, pur di costruire la situazione ideale». E la sua situazione ideale è quella che taglia fuori i partiti minori? «Ho già detto che i partiti più piccoli devono trovare la loro rappresentanza dentro le coalizioni. E mi lasci aggiungere che, a questo punto, il Parlamento dovrebbe deciderei ad approvare una legge che regolamenti i partiti». In che senso? «L'articolo 49 della Costituzione assegna ai partiti un ruolo fondamentale nella vita politica del Paese. Ed è assurdo che non ci siano nonne che spieghino come dev'essere fatto un partito, come deve nascere, come devono essere le sue strutture interne, come la sua democraticità interna». Si rende conto che, in presenza di una legge come questa, un partito atipico come Forza Italia avrebbe potuto trovare qualche difficoltà a ve nire alla luce? «Tutt'altro. Noi siamo orgogliosi di avere croato un modello unico al mondo. Ma se ci fosse stata una legge non saremmo stati costretti ad inventare nulla. Ci saremmo potuti muovere dentro i binari tracciati». Guido Tiberga La Loggia La Loggia

Persone citate: Cesare Salvi, Enrico La Loggia, Salvi, Sartori, Urso

Luoghi citati: Italia, La Loggia