I sottoscrittori pentiti e Vinsidia delfisco di Glauco Maggi

I sottoscrittori pentiti e Vinsidia delfisco F— fUTTOSOLDI ~1 I sottoscrittori pentiti e Vinsidia delfisco Il 30 dicembre del 1993 ho sottoscrìtto la polizza Moneta Forte dell'Ina, durata 15 anni, premio annuo 4.800.000 lire. Ho pagato 3 annualità poi ho smesso, ma senza chiedere il riscatto per non dover restituire i benefici fiscali di cui ho goduto per il '93, il '94 e il '95. Trascorsi 5 anni dalla stipula potrò chiedere il riscatto. Domanda: quando, nel corso del '99, avrò la convenienza a farlo per poter ottenere anche la retrocessione del risultato della gestione '98? G. M.fTorino) ALLA richiesta specifica si risponde in fretta: nel caso di Moneta Forte, il meccanismo di attribuzione della rivalutazione prevede che si consideri il tasso di riferimento del terzo mese antecedente a quello in cui scade la polizza o si chiede il riscatto. Quindi la «convenienza» slitta mese dopo mese e non è detto che l'attesa sia automaticamente vantaggiosa dal punto di vista finanziario. Trattandosi di una gestione dinamica in titoli (alla rilevazione di fine giugno il portafoglio aveva il 68 per cento di titoli di stato italiani, il 15 per cento di obbligazioni estere, il 15 per cento di azioni italiane e estere, il 2 per cento di liquidità), si capisce come non si possa indicare a priori una data migliore di un'altra. Dipenderà da mercato e gestore. Soddisfatta l'unica curiosità espressa nella lettera, ci permettiamo di utilizzare questo caso concreto per illustrare che cosa succede quando si decide di non portare a scadenza una polizza vita. Se non per il lettore (che pare avere idee chiare in proposito e quindi anche i suoi buoni motivi per fare quello che ha fatto), per chiunque altro si accingesse a sottoscrivere una polizza individuale. Gli ultimi due mesi dell'anno, oltretutto, si segnalano per la grande attività di raccolta da parte delle reti di banche, agenti e promotori, che sfruttano proprio il beneficio fiscale sui redditi dell'anno in corso (sia pure ridotto ora dal 22 per cento al 19 per cento del premio versato) come motivazione di vendita delle polizze vita. Le cifre che seguono, di fonte Ina, illustrano crudamente che cosa capita, in soldoni, a chi firma senza la convinzione di andare fino in fondo. Abbiamo considerato il caso di un trentenne che scelga oggi la polizza «Nuova Moneta Forte» (mista rivalutabile a premio costante, simile a quella del lettore), impegnandosi a versare 5 milioni di rata annuale per 15 anni. Il contratto concede sì la possibilità di sospen- riamente scattando dere i versamenti dopo i primi tre anni (chi ne effettua solo due perde tutto), ma l'operazione è finanziadisastrosa: risubito (perdita, del bonus fiscale a parte),, dei 15 milioni dati alla compagnia ne restano .in mano solo 8.713.000, nell'ipotesi di un futuro rendimento della gestione pari al 6% annuo, o 9.019.000, se si ipotizza il 7,5%. La forbice delle performance è quella imposta dall'Isvap (ente statale di controllo delle assicurazioni) alle società quando prospettano ai potenziali clienti i risultati futuri (teorici, quindi da prendere con le molle: oggi i Bot sono al 3%!) della loro adesione. Va da sé che rendimenti reali più o meno alti correggeranno l'importo all'insù o all'ingiù (ma molto difficilmente al punto da permettere almeno il recupero dell'investimento). Nel caso il sottoscrittore pentito voglia mantenere il beneficio fiscale per i tre anni di rate versate, l'attendere il compimento del quinto anno per riscattare (è la situazione del signor G. M.) alza il rimborso a 9.569.523 lire (performance del 6%) o a 10.133.748 (performance 7,5%). Volendo insistere nell'attesa (ma va ricordato che il tempo è denaro, cioè la somma lasciata alla compagnia frutterebbe interessi anche investita altrove), si scopre che la risalita verso il traguardo, al lordo dell'inflazione, dei premi corrisposti, è lentissima. Nell'ipotesi 6%, addirittura, i 15 milioni si rivedono soltanto alla scadenza dei 15 anni del piano previsto. Ma anche se il gestore garantisse una resa media del 7,5%, bisognerebbe pazientare fino al compimento del 12° anno per riottenere 15 milioni (e 237 mila lire); e a scadenza, tre anni dopo, l'importo salirebbe a 18.148.000 lire. Si tratta di valori lordi, sui quali il Fisco interviene, nel caso di permanenza di 15 anni, con una tassazione dell'11,25 per cento sulla differenza, se positiva, tra premi corrisposti e somma riscossa alla fine. Ciò dopo aver provveduto, in occasione dei versamenti, a incamerare ogni volta il 2,5 per cento della rata. Per tacere del capitolo cruciale delle spese (dette caricamenti) su cui avremo occasione di tornare. Glauco Maggi ggj |

Persone citate: Moneta