Nei rifiuti il cadavere della neonata
Nei rifiuti il cadavere della neonata Roma, il corpo trovato dagli addetti della discarica. Il parto cinque giorni fa Nei rifiuti il cadavere della neonata Gettata nella campana per la raccolta del vetro ROMA DALLA REDAZIONE Una femminuccia, di carnagione chiara: una bella bimbetta paffuta, del peso di circa 4 chilogrammi, con il cordone ombelicale ancora attaccato e reciso all'estremità in maniera non professionale. La sua prima e ultima culla è stata una «campana» per la raccolta del vetro. 11 piccolo cadavere è stato trovato ieri mattina, verso le 8,30, dagli addetti della discarica romana di Santa Palomba: il contenuto delle campane era stato messo su un rullo trasportatore dove avviene la selezione dei rifiuti, tra gli oggetti di vetro e quelli di plastica. Una scoperta agghiacciante: la piccola aveva la testa schiacciata. Secondo un primo accertamento la nascita potrebbe risalire a circa 5 giorni fa. Quando il corpicino sia stato abbandonato, però non si sa con certezza. Il contenitore era stato ritirato martedì e svuotato in un camion della società Rovere, per la raccolta dei rifiuti differenziati, che fa il giro ogni 20 giorni nell'VIII circoscrizione di Roma; una zona assai estesa che comprende quartieri e borgate della periferia a Sud-Est della città, dentro e fuori il grande raccordo anulare, a ridosso delle vie Tuscolana, Prenestina e Casilina. Secondo gli investigatori, il parto sarebbe avvenuto in un'abitazione privata, e lo stato del cordone ombelicale ancora attaccato al neonato, starebbe a dimostrare che la bambina è nata senza un'assistenza medica. Indagini sono state avviate in ambienti medici e paramedici per stabilire se qualcuno abbia assisitito, dopo il parto o nei giorni successivi, la madre che si è disfatta della piccola. Il corpicino è stato portato all'Istituto di Medicina Legale dell'Università La Sapienza, per essere sottoposto ad un'autopsia disposta dal sostituto procuratore della Repubblica Gloria Attanasio. L'esame dovrà, tra l'altro, accertare se la piccola sia nata morta oppure no. Dopo questo ennesimo episodio, c'è chi torna a proporre un adesivo su tutti i cassonetti dell'immondizia per fermare la strage dei neonati. Dopo aver lanciato l'idea nel maggio scorso, il comitato «Un neonato vivo al 2000» ritorna all'attacco. L'obiettivo del comitato è far attaccare l'adesivo - un bambino che spunta da un secchio per l'immondizia e chiede di essere salvato - sui cassonetti di tutte le città d'Italia. Per questo, Silvio Pergameno e Grazia Passeri, coordinatori nazionali del comitato, rivolgono un «accorato appello a tutti i sindaci». L'adesivo potrebbe essere applicato anche sui camion dell'immondizia e a questo proposito, rende noto il comitato, è allo studio un progetto con l'Ama, l'azienda municipale ambiente di Roma. Secondo gli ultimi dati diffusi dal comitato, che nel 1992 propose anche il ripristino del¬ la «ruota degli esposti» per raccogliere i neonati abbandonati, i bambini gettati nell'immondizia sono stati quindici nel '96 e diciassette nel '97. «Queste morti - affermano i coordinatori del comitato - si possono e si devono evitare. La legge che consente negli ospedali pubblici il parto "in anonimato" e il non riconoscimento del bambino è senza dubbio una conquista sociale che non riesce però a salvare i figli della paura, della vergogna, delle situazioni ritenute inconfessabili». La discarica di Santa Palomba in cui è stato trovato il cadavere della neonata
Persone citate: Gloria Attanasio, Grazia Passeri, Palomba, Rovere, Silvio Pergameno
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