Una sedia a rotelle primo dono per le sorelle in fuga dal Kosovo

Una sedia a rotelle primo dono per le sorelle in fuga dal Kosovo Una sedia a rotelle primo dono per le sorelle in fuga dal Kosovo LA NUOVA VITA DELL'EX AGENTE ILECCE DENTICA alla sorellina Fané, di due anni più piccola ma come lei paraplegica dalla nascita, Vloranda, che ha quasi 14 anni e uno sguardo dolce e spaventato, è arrivata in Italia sul dorso di un cavallo o stretta tra le braccia di papà e mamma. Un lungo mese di viaggio tra le montagne del Kosovo fino all'Albania prima di imbarcarsi su un gommone per Otranto, essere rispedita a Valona dalla polizia italiana, e qui, rimessa su una nave dalla polizia albanese, riportata in Italia. Pensando all'Adriatico nero come la pece, di notte, Vloranda dice: «Ho avuto paura». Adesso che in Puglia ha trovato la tranquillità e finalmente una sedia a rotelle, racconta timidamente che non lo rifarebbe. «No, no» sorride, «mai. Ho avuto molta paura». Quale sarà il futuro di questa ragazzina e della sorellina nessuno lo sa, e lei non sembra pensarci. Ma il papà, Elez, un ex poliziotto di 44 anni, ce l'ha già in mente, il futuro: «Vorrei raggiungere in Svizzera i miei cinque fratelli e poi andare in Germania per fare operare le mie bambine, salvarle, farle camminare». Quelle di Fané e Vloranda sono, quasi invisibili goccioline, due piccole storie di disperazione e terrore nella enorme tragedia del Kosovo. Elez racconta che la sua famiglia, tutta la sua famiglia, la moglie, le due bambine, un altro figlio di 15 anni e il cognato di 22, non si è lasciata niente alle spalle. Solo di- struzione: «La mia casa è stata bruciata, lì non c'è più nulla. Non so che cosa farò adesso. Ma ho un sogno: raggiungere i miei fratelli che da 29 anni vivono in Svizzera, trovare un lavoro lì, e poi portare le mie bambine in Germania, dove potrebbero operarle. Servono molti soldi e io non ce li ho. Ma voglio farlo». Da Degan, dove vivevano, fino a Fieri, in Albania, il viaggio è durato un mese. «Siamo partiti a piedi, abbiamo attraversato le montagne. Solo le bambine erano sul cavallo» ricorda Elez, e la moglie annuisce. «Poi in furgone abbiamo raggiunto l'Albania, attraversato il Paese fino a Fieri, e ci siamo imbarcati su un gommone che ci ha portati ad Otranto. Sulla costa la polizia ci ha fermati, ci ha messo nei container e poi, in autobus, ci ha mandati a Brindisi. Di qui siamo stati messi su una nave e spediti a Valona, ma la polizia albanese ci ha respinti e rimessi su un'altra nave. Così siamo tornati in Italia». Il viaggio è costato, per tutta la famiglia, 4800 marchi, 800 marchi a testa pagati ai traghettatori. Quando il gommone ha lasciato la costa albanese, Fané e Vloranda erano in braccio al papà e allo zio. Vloranda sorride mentre il papà ricorda, e Fané si solleva con le braccia sul letto, aiutata dalla mamma che l'accerezza. Silenziosi, composti e disponibili come tutti i cittadini del Kosovo che affollano i centri di accoglienza del Salento pieni oltre ogni limite, Elez e le sue bambine parlano volentieri. «Fino al 1990» ricorda Elez «facevo il poliziotto a Decan la mia città. . Poi Milosevic ha mandato tutti I a casa noi del Kosovo. Così ho cominciato a lavorare nei campi, a fare il contadino. Ma ora non era più possibile restare. Quando hanno bruciato la nostra casa siamo fuggiti, come sono fuggiti tutti gli altri. Lì non è possibile rimanere». «Sono contenta di stare qui, bella l'Italia ma poi vorrei andare in Svizzera dagli zii» dico Vloranda ripetendo le parole del papà, e la sorellina la guarda e sorride. Aggiunge che «sì, si sta bene in Italia». Ma il papà ha già in mano il permesso di soggiorno. Per loro ricomincia l'avventura. E il centro di accoglienza di Squinzano, un vecchio istituto scolastico gestito da Movimondo, associazione per la solidarietà e la cooperazione internazionale, è già un ricordo. Quel timbro rilasciato dalla questura, servirà a Elex e alla sua famiglia per raggiungere la Svizzera e ricominciare un'altra vita. Sandro Tarantino I NUMERI DEI CLANDESTINI i Clandestini sbarcati in Puglia tra il 23 settembre e il 10 ottobre: 2761 di cui già rimpatriati d'automa: quasi 1000 i Rimpatriati nei primi nove mesi dell'anno: 42.877 tra cui i maghrebini arrivati in Sicilia l'estate scorsa: 1279 ■ Domande di asilo politico: 3057 di cui presentate da cittadini turchi: 1910 i Respinti alla frontiera nel '97: 39.888 i Espulsioni nel '97:51.213 di cui eseguite: 17 per cento (Fonte: ministero dell'Interno) Il padre le ha portate in braccio per buona parte del lungo viaggio: «Ora sogno un lavoro e la Germania dove far operare le mie 2 bimbe»

Persone citate: Degan, Milosevic, Sandro Tarantino I