«Piano europeo per cancellare i debiti» di Maurizio Molinari

«Piano europeo per cancellare i debiti» Farnesina e Tesoro stanno affrontando l'ipotesi di aiutare i Paesi centroamericani colpiti dall'uragano «Piano europeo per cancellare i debiti» Si muove il governo dopo la proposta-Veltroni ROMA. Gli esperti di Farnesina e ministero del Tesoro stanno esaminando la possibilità di cancellare il debito dei Paesi Centroamericani colpiti dall'uragano Mitch, come proposto dal segretario dei Democratici di Sinistra Walter Veltroni, ed una decisione è imminente. «Il governo deciderà nei prossimi giorni in raccordo con i partner europei disposti a condividere questa azione di solidarietà» annuncia il sottosegretario agli Esteri per le Americhe, Patrizia Toia. «Auspico comunque che si vada nella direzione indicata da Veltroni - aggiunge - perché la catastrofe apocalittica che ha colpito i Paesi dell'Istmo obbliga intere popolazioni a ricominciare da sottozero». Sul tavolo vi sono ipotesi differenti. La Quercia chiede la completa cancellazione del debito di Nicaragua e Honduras tanto per quanto riguarda i crediti commerciali, garantiti dalla Sace, che quelli di aiuto elargiti nell'ambito della cooperazione allo sviluppo. Ma per la Farnesina i Paesi interessati saranno tutti quelli colpiti dal devastante uragano. Honduras, Guatemala, Salvador e Costa Rica sommano debiti con l'Italia per un totale di oltre 270 miliardi di lire a cui bisogna aggiungere i 101,5 miliardi in crediti che vantiamo nei confronti del Nicaragua (solo commerciali perché quelli di aiuto sono già stati azzerati su richiesta delle Nazioni Unite con la legge 106 del 1991). «La cancella- zione totale, con il relativo buco di bilancio, non è però l'unica possibilità di intervento» sottolineano gli sherpa della direzione affari internazionali del ministero del Tesoro. Le altre sono l'annullamento delle prossime rate (28 miliardi per l'Honduras e 21,2 per il Nicaragua) e un più ampio rinvio delle scadenze di pagamento. I Paesi europei al momento, pur concordi sulla necessità di mostrare concreta solidarietà, non hanno posizioni unanimi. Se Pari¬ gi è per la totale cancellazione del debito di Honduras e Nicaragua, Olanda e Spagna si sono invece dette pronte ad intervenire sul debito rispettivamente annullando gli interessi maturati dall'Honduras nel 1998 e condonando i pagamenti di tutti i Paesi dell'Istmo fino al 2001. A separare le diverse posizioni c'è l'esigenza, come ha spiegato il premier spagnolo Maria José Aznar, di «attenersi alle indicazioni del Club di Parigi» che riunisce i principali Paesi creditori. Già oggi sono previsti contatti fra alti funzionari italiani e francesi per tentare di formulare una linea comune, sulla quale far convergere gli altri partner dell'Ue. Compresa la Germania di Gerhard Schroeder che ha mostrato grande disponibilità. «Un forte raccordo europeo darebbe maggiore incisività all'azione» sottolinea Patrizia Toia. La riduzione o cancellazione del debito avverrà - come fu nel 1991 per il Nicaragua - grazie ad un disegno di legge da approvare ni Parlamento. Al primo piano di Botteghe Oscure, dove ha sede il dipartimento internazionale, gli uomini di Veltroni stamio mettendo a punto una prima bozza che però per vedere la luce attenderà probabilmente di conoscere gli orientamenti del governo. Per 2 momento la Quercia continua la sua azione di pressione. Dopo il capogruppo alla Camera, Fabio Mussi, e il segretario Veltroni, ieri è stata Tana De Zulueta ad incalzare Palazzo Chigi e ministero del Tesoro con un'interrogazione che chiede di inserire già nella Finanziaria 1999 le modifiche per l'azzeramento dei debiti. Rifondazione chiede inoltre di varare una «strategia di aiuti di largo respiro» per risollevare i Paesi colpiti. L'Italia ha intanto iniziato ad inviare contributi di emergenza - in medicinali ed alimentari - per un valore di 15 miliardi di lire. Maurizio Molinari Honduras, Guatemala Salvador e Costa Rica devono all'Italia oltre 270 miliardi: sconti o annullamento? Il segretario dei Democratici di sinistra Walter Veltroni