Sofri, ora deciderà Brescia
Sofri, ora deciderà Brescia Sofri, ora deciderà Brescia E' diventata legge la proposta per la revisione dei processi ROMA DALLA REDAZIONE La Camera ha votato a favore della legge sulla revisione dei processi dando il via libera definitivo al provvedimento che trasferirà la competenza della revisione del processo Sofri dalla Corte d'Appello di Milano a quella di Brescia. Nessun commento a palazzo di Giustizia di Milano mentre è apparso soddisfato il legale di Adriano Sofri, Alessandro Gamberini: «Una legge positiva, anche se in termini astratti», ha commentato. La Camera ha votato senza modifiche il provvedimento già votato al Senato con 312 voti favorevoli, 32 no quasi tutti della Lega, e 9 astensioni. E' stato Mario Borghezio a spiegare il no della Lega: «Destra e sinistra hanno creduto di cancellare per via legislativa la memoria storica di un dramma collettivo - il terrorismo - di cui molti responsabili (ed i loro amici) sono ora comodamente seduti sulle poltrone di potere». Molto diverso il commento del deputato verde Paolo Cento che ha definito la futura legge «un atto di civiltà che rende più credibile la giustizia». Il provvedimento modifica una norma del codice di procedura penale stabilendo che la Corte d'Appello competente per la revisione di un processo non può essere la stessa che ha già giudicato il caso in secondo grado, ma lamorte d'Appello più vicina. Si evita che un giudice coinvolto nell'inchiesta debba poi decidere anche sulla revisione. Una norma transitoria^' poi, permette di applicare la normativa ai processi in corso. La nuova disciplina entrerà in vigore dopo la pubblicazione sul¬ la Gazzetta Ufficiale. Dopo tre giudizi della Corte d'Appello di Milano e altrettanti della Corte di Cassazione, dunque, a decidere l'eventuale riapertura del processo per l'omicidio del commissario Luigi Calabresi saranno ora i giudici bresciani. Sono stati sufficienti due mesi per approvare questa legge che molto probabilmente sarà ricordata come la «legge Sofri». Un esame veloce, dunque, senza troppi problemi, per un provvedimento voluto da maggioranza e opposizione. Ma fuori del Parlamento tanta celerità ha destato rilievi: il quotidiano dei vescovi Avvenire ha criticato il clima «favorevole» che si è creato sulla richiesta di revisione del processo avanzata da Sofri. E ha definito «cortesia pelosa» la visita di Walter Veltroni all'ax leader di Le subito dopo la sua nomina a segretario dei Ds. «Non si tratta di una normativa di emergenza - ha spiegato Roberto Manzione (Udr) relatore della legge - perché non c'è stata contrapposizione ideologica né scontro. E' nella norma transitoria che si è cercato di rinchiudere tutte le situazioni pendenti e tra queste anche quella del cittadino Sofri», ma nessuno ha aggiunto - ha pensato di evitare che qualcuno non potesse avvalersi di un principio giusto: «Piuttosto bisognerebbe chiedersi perchè ciò accada in questo modo». Non è un provvedimento ad hoc hanno spiegato anche gli altri parlamentari. «Con questa legge - ha commentato Giovanni Marino di An - si presenta soltanto l'istanza di revisione che può essere accolta o no e poi eventualmente ci sarà il processo che potrà concludersi con un'assoluzione o una condanna».
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