«Caro Cofferati, sbagli terapia » di Roberto Ippolito

«Caro Cofferati, sbagli terapia » «Caro Cofferati, sbagli terapia » La Cisl: è l'arbitrato la medicina giusta IL SINDACALISTA LROMA A Cisl contro la Cgil. L'organizzazione di Sergio D'Antoni contro quella di Sergio Cofferati. Il giudizio sul dilagare degli scioperi nel settore dei trasporti lacera i sindacati confederali. «E' Cofferati a sbagliare», taglia corto Natale Forlani, segretario confederale della Cisl, replicando alle dichiarazioni del leader della Cgil per il quale le agitazioni sono sbagliate. La questione turba il confronto fra governo e sindacati sul patto per lo sviluppo al quale Forlani ieri ha partecipato in rappresentanza di D'Antoni, a riposo dopo il malore di sabato scorso ma consultato telefonicamente. Perché la Cisl non è d'accordo con l'analisi della Cgil? «Cofferati - risponde Forlani - fa di tutta l'erba un fascio e questo non aiuta alla comprensione dei fenomeni. L'ingolfamento delle agitazioni provoca disagi sproporzionati agli utenti e non ho difficoltà a riconoscere la necessità della rarefazione, ma la terapia proposta da Cofferati non è adeguata». Che cosa non vi piace? «Prendiamo lo sciopero virtuale ipotizzato da Cofferati. Qualcuno ha mai capito cos'è? Sembra che si tratti di una dichiarazione preventiva dei lavoratori che si impegnerebbero a depositare l'equivalente della retribuzione di una giornata di sciopero dichiarato ma non effettuato, quindi lavorata». Perché boccia quest'idea? «Innanzitutto per un problema di privacy: si individua in partenza chi aderisce allo sciopero e chi no. Poi c'è una ragione pratica: nessuno pagherebbe il prezzo di uno sciopero non fatto. La proposta di Cofferati è affascinante, ma non praticabile». E cosa pensa della sollecitazione di Cofferati a disporre sanzioni più efficaci per gli abusi negli scioperi? «Uno dei punti deboli della legge sugli scioperi nei pubblici servizi è il fatto che è congegnata sul lavoro dipendente. Ma autotrasporto, taxi e anche gli avvocati non rientrano nella disciplina, pur svolgendo attività con ùnpatto di tipo sociale. Il problema non è inasprire le sanzioni a chi è sottoposto alla legge quanto allargare il suo campo di applicazione». Ma attualmente le sanzioni, affidate alle aziende, sarebbero poco applicate. «Siccome le sanzioni consistono nel blocco dei contributi sindacali è ovvio che il prelievo venga fatto dalle aziende. In futuro potrà essere il garante degli scioperi a farlo, ma a maggior ragione questo compito gli deve essere affidato se si estende la legge ai lavoratori non dipendenti finora non consi¬ derati». Ammette i troppi scioperi simultanei: e allora come si deve reagire per la Cisl? «L'obiettivo di rarefare gli scioperi richiede una forte azione di tipo preventivo rispetto alle cause dei conflitti e ai modi di risoluzione. Da tempo la Cisl propone di usare procedure contrattuali di conciliazione ed eventualmente gli arbitrati. Non dovrei essere io a ricordare che l'arbitrato è un cavallo di battaglia di D'Antoni». Come dovrà essere realizzato il meccanismo proposto? «Le parti che sottoscrivono contratti si impegnano per una serie di casi ben defmiti a seguire una procedura di conciliazione o arbitrato non ricorrendola scioperi. Su questa idea c'è sempre stata l'opposizione della Cgil, che però oggi si lamenta degli scioperi nei trasporti: qual è la sua vera posizione?». Cosa risponde a Cofferati che vi invita a sospendere lo sciopero dei controllori di volo? «Un contributo attivo per evitare disagi lo abbiamo dato e lo daremo. Attenti a non scambiare però le azioni selvagge con quelle corrette, come quella del personale di terra degli aeroporti di lunedì scorso proclamata per il rinnovo del contratto scaduto da un anno». In sintesi qual è la vostra ricetta? «Istituire l'arbitrato. Poi creare un sistema di monitoraggio degli scioperi per ùnpedire la concomitanza di più azioni. E riflettere sulla rappresentatività sindacale: i tempi sono maturi per sancire la partecipazione ai diritti contrattuali delle organizzazioni con determinati livelli di consenso. Così si evita che il primo che si alza la mattina blocchi un intero settore con una protesta». Roberto Ippolito La protesta dei tassisti romani. Sopra a destra, Natale Forlani della Cisl