«Sanzioni contro gli scioperi nei trasporti» di Gian Carlo Fossi

«Sanzioni contro gli scioperi nei trasporti» Giugni: servono interventi più forti e decisi. Il calendario dei disagi non è ancora finito «Sanzioni contro gli scioperi nei trasporti» Il ministro Treu: punire i comportamenti irresponsabili ROMA. E' tempo di voltare pagina sulla legge per gli scioperi nei servizi pubblici essenziali per evitare agli utenti il perpetuarsi di danni e disagi notevoli, come quelli verificatisi negli ultimi giorni. Dopo il grido di allarme lanciato dal leader della CgU Cofferati, che ha provocato una raffica di reazioni contrastanti, il ministro dei Trasporti Treu, che ha convocato le organizzazioni delle aziende e i sindacati per martedì prossimo, afferma: «Occorrono regole nuove, certe, se quelle attuali non bastano. Se ci sono comportamenti devianti, vanno puniti. Sopratutto se fanno capo a gruppi piccoli e irresponsabili può essere necessario procedere con sanzioni». Incalza Giugni, presidente della commissione dei garanti e «padre» del controverso provvedimento, ponendo con forza il problema di una rapida e «incisiva» revisione delle norme rivelatesi inefficienti e inadeguate alla gravità delle situazioni. Concordando in pieno con Cofferati (così come il segretario dei Ds Veltroni e molti altri tra politici, sindacalisti e rappresentanti imprenditoriali), Giugni annuncia: «Bisogna cogliere questa occasione per modificare la legge, introducendo interventi più forti e decisi. La strada da seguire per rendere la disciplina veramente efficace è quella di consentire al garante di comminare sanzioni. E' stato un errore delegare ad altri questo potere». La legge attuale sul diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali (la 146 del 90) prevede sanzioni per chi viola le norme. Ma le sanzioni restano quasi sempre sulla carta, sono virtuali. Questo perchè le aziende - che dovrebbero applicarle preferiscono soprassedere per molte ragioni, non ultima quella di mantenere un clima sereno di relazioni sindacali. E Cofferati rilancia: «Chi viola la legge, siano le imprese o le organizzazioni sindacali, deve essere sanzionato da un soggetto terzo come, appunto, il garante. La legge va arricchita e integrata dal Parlamento con una norma specifica». E alle critiche espresse sulla sua sortita da esponenti del Polo (Fini, in testa), dai sindacati autonomi e perfino da dirigenti della Cisl, il leader della Cgil replica secco: «Sono sotto gli occhi di tutti i di- sagi sofferti da tantissimi cittadini colpiti da agitazioni improvvise e prolungate. Il diritto di sciopero nel settore dei servizi pubblici essenziali va garantito, guai se non fosse così; ma deve essere fatto senza creare danni, a volte pesantissimi agli utenti, ricorrendo a forme nuove come lo sciopero virtuale». A Cofferati dà un valido sostegno Veltroni, sottolineando che la recente ondata di astensioni nei trasporti ripropone a tutte le forze politiche e sociali il tema di rendere compatibile l'esercizio dei meccanismi di lotta sindacale con i diritti dei cittadini utenti dei servizi. «E' necessario predisporre precisa - tutti gli strumenti affinché la conflittualità sindacale nei servizi e soprattutto in quelli più sensibili, come i trasporti, non generi damii insopportabili per i cittadini, per le imprese, per la stessa immagine complessiva del sistema-paese. E ciò anche nell'interesse dei lavoratori del settore, alla cui forza contrattuale certamente non giovano l'isolamento politico e la rabbia dei cittadini». Il leader della Uil Pietro Larizza conferma il suo consenso alla sortita contro gli «scioperi selvaggi» e ribadisce che «i cittadini non possono finire ostaggi di piccoli gruppi di scioperanti». Di conseguenza la Uil rimodula la partecipazione alle prossime agitazioni: come la Cgil si sfila dall'astensione dei controllori di volo prevista per il 13 novembre, assicura la revoca dell'agitazione degli uomini-radar del 20 se il ministro Treu emanerà nei prossimi giorni il decreto «sblocca cantieri» e si impegna a proporre a Cgil e Cisl la sospensione delle ostilità dei tassisti romani per concludere la vertenza sulla base dell'ultimo documento dell'assessore capitolino ai trasporti. Plaude all'iniziativa di Cofferati il Movimento federativo democratico, un apprezzamento condizionato arriva dal presidente di Confindustria Giorgio Fossa. Durissimo nei confronti di Cofferati il leader di Re Fausto Bertinotti: «E' un atteggiamento repressivo». Tagliente il commento di Gianfranco Fini, segretario di An: «Ma che faccia tosta quel Cofferati...». Gian Carlo Fossi Duro Bertinotti sulle critiche del leader della Cgil alle proteste di questi giorni «Atteggiamento repressivo» E Fini: «Davvero una faccia tosta»

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