Tassista ancora un «no» a Rutelli di Francesco Grignetti

Tassista ancora un «no» a Rutelli Tassista ancora un «no» a Rutelli «Oggi a Roma saremo in 25 mila da tutta Italia» ROMA. E' muro contro muro, tra tassisti e giunta capitolina. La grande assemblea dei conducenti romani, indetta in un capannone industriale a Morena, alle porte della città, ha deciso di respingere le aperture del Comune. Rutelli, da parte sua, ha annunciato che si andrà fino in fondo: «Non servono masanielli, ma sindacati rusponsabili. Continueremo a spiegare le Lustre ragioni. E alla fine i tassisti ci ringrazieranno». Il consiglio comunale passerà oggi a votare il contestatissimo nuovo regolamento che liberalizza parzialmente turni e tariffe. Nelle stesse ore, i seimila tassisti romani manifesteranno per le vie della città. Si annuncia un'ennesima giornata difficile per il traffico. Ma la questione si avvia a diventare esplosiva. L'Ait, il sindacato autonomo tassisti, ha lanciato un appello ai colleghi di tutt'Italia perché partecipino alla manifestazione e si aspettano grandi adesioni. «Ne attendiamo 25 mila», annuncia Davide Bologna, vicepresidente dell'Ait nonché fratello di quel Carlo Bologna capopolo che guida la protesta. E anche gli assessori al Traffico delle città si organizzano. Walter Tocci ha ricevuto ieri, nel suo ufficio al Campidoglio, un documento di sostegno dalla Liguria e una lettera d'incoraggiamento firmata dai colleghi di Bologna, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Torino, Trieste e Venezia. Disagi con i taxi si potrebbero registrare un po' dappertutto in Italia: persino il sindacato moderato Unicataxi (affiliato alla Cgil) ha indetto due ore di sospensione dal lavoro in tutt'Italia. La vertenza romana sta facendo, insomma, da battistrada per le più varie situazioni locali. L'assemblea plenaria dei tassisti segna un salto di qualità in questa vertenza. Intanto perché i tassisti hanno imboccato decisamente la strada della protesta a oltranza, nel senso di contestare anche nei prossimi giorni il regolamento approvato. E perché ormai intervengono tutti i leader. Cofferati protesta per il dilagare dei sindacatini autonomi? Lo rimbeccano sia Bertinotti sia Fini. «Ha assunto un atteggiamento repressivo», dice il segretario di Rifondazione. «Ha una bella faccia tosta», secondo il presidente di An. All'assemblea di ieri hanno partecipato con grande successo pure diversi esponenti cittadini del Polo (Antonio Augello, capogruppo comunale di An; Pierluigi Eorghini, coordinatore; Gasperini, Ccd) che l'hanno buttata in politica. «Comunque vada - secondo Borghini - questa battaglia l'abbiamo vinta perché i romani hanno capito che questa giunta è incapace e hanno compreso le vostre ragioni». Peccato però che quella dei tassisti sia una schietta battaglia antiliberista, come ha avuto modo di lamentare l'ex ministro degli Esteri, il forzitalista Antonio Martino. O come ha proclamato trionfante il tassista Carlo Bologna: «Noi non voghamo nessuna liberalizzazione. Punto». «Si sono andati a infilare in un imbuto da cui non si esce», commenta il coordinatore dei tassisti della Cgil, Nicola Di Giacobbe, che rappresenta un abbondante dieci per cento della categoria. Ieri la Cgil non ha partecipato all'assemblea, ma oggi sarà ugualmente in piazza a protestare. «Sono convinto che ormai la questione non sia più sindacale, ma politica, E' partita la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio provinciale e l'Ait non capisce che ci perde a farsi strumentalizzare da Fini». Anche la Uil ha le sue riserve. «Sono d'accordo con Larizza - dice Guglielmo Loy, responsabile per Roma - che questo sciopero andava sospeso per permettere la ripresa delle trattative. Da sindacalista, dico che il muro contro muro non va mai bene. A questo punto noi proponiamo di passare a un periodo di sperimentazione. E vediamo come va». Francesco Grignetti