Costanzo chiama Giovali! «mago» dei palinsesti di Alessandra Comazzi
Costanzo chiama Giovali! «mago» dei palinsesti Dopo il «chiarimento» coi vertici Mediaset Dopo il «chiarimento» coi vertici Mediaset Costanzo chiama Giovali! «mago» dei palinsesti Canale 5 alla ricerca di novità per sollevare gli indici di ascolto ROMA. Roberto Giovalli, classe 1 7, torinese di origine, milanese di residenza e globetrotter di elezione, alto, longilineo, capelli scuri e corti quando ancora i ragazzi non usavano rasarsi alla naziskin (e un passato comunque da capellone), occhi scuri, ottimo giocatore di Risiko (quante volte avrà conquistato la perfida Kamciatka?), single, ricco. E soprattutto grandissimo conoscitore di televisione, «un mago dei palinsesti», lo definiscono i suoi amici di lunga data, tra cui Giorgio Gori, il direttore di Italia 1. Maurizio Costanzo, afferma l'ufficialità, gli ha chiesto di «diventare suo consulente per le strategie di programmazione con l'obiettivo di rafforzare la rete da lui diretta». Rafforzare? Le malelingue sostengono che Giovani andrà a sostituirlo, Costanzo, altro che a rafforzarlo. Perché Costanzo farà anche bene la televisione che fa lui, ma l'organizzazione del palinsesto è un'altra cosa. E proprio questa è la specialità del giovanotto giramondo. Che ha passato le notti con Berlusconi, quando ancora Berlusconi si occupava di televisioni, a spostare i programmi come i carriarmati del Risiko. Organizzavano la programmazione che consolidò la forza della Fininvest sul mercato, negli anni dall'84 all'89, dando identità ad un insieme ancora indistinto di televisioni locali. E proprio nelle tv locali torinesi Giovalli si era svezzato, per poi passare ad Eurotv e dopo ancora corninciare a lavorare con Carlo Freccerò, che adesso dirige Raidue, in una Fininvest con due reti. Da quando arrivò Rete 4, Giovalli fu responsabile dei palinsesti di tutti e tre i canali, fino all'89. Quindi fece il direttore dei programmi a Telepiù. E vi rimase fino al '94. Poi, tanti saluti a tutti e via, in giro per il mondo, a vedere di persona tutto quello che poi doveva conquistare a Risiko. In casa sua tiene un planisfero, e mette le bandieri- Maurizio Costa o ne nei posti dove è stato, da solo, in compagnia. Praticamente, il mondo. Ma nei suoi viaggi studiava le televisioni del Globo? Giorgio Gori lo esclude, altri ricordano che invece no, ogni tanto interrompeva la sua mirabile vacanza (ama molto anche giocare a golf) per fare, magari, un corso di comunicazione all'Università di Los Angeles. Una vita che gli consentivano due buone liquidazioni, da Finivest e da Telepiù, e qualche investimento azzeccato, negli anni giusti. Dal '94, dunque, Roberto Giovalli non ha più nessun incarico ufficiale. Nel mondo della televisione, soprattutto a Mediaset, viene sempre con^ siderato una «ri¬ sorsa», uno di quei parenti nobili cui ricorrere quando si è proprio in difficoltà. Canale 5 è proprio in cafficolta. Soprattutto, si vede che non riesce a rispondere alla concorrenza, non tanto con i programmi, quanto con la loro sistemazione. Da una parte c'è Sacca di Raiuno che studia a tavolino ogni dettaglio per «eventizzare» le sue creature, dall'altra c'è Freccerò con i suoi spiazzamenti. In mezzo c'è Costanzo con i suoi programmi. Ormai è poco. E allora, ecco ricorrere al gioiello di famiglia. Il suo periodo alla Fininvest fu quello degli anni d'oro, quello di Mike Bongiorno che dettava legge ma anche quello di «Drive in», quando mezza Italia parlava come i personaggi del programma inventato da Ricci. Che naturalmente di Giovalli è amico. A Mediaset, le aspettative nei suoi confronti sono alte. Lui si è preso qualche giorno per decidere. E Stakanov-Costanzo, lui che .si concede qualche giorno di vacanza al mare d'estate, altro che gli anni sabbatici in giro per il mondo? Proclama «solida amicizia» e dice che Giovalli «proseguirà con lui sulla strada dell'innovazione». Alessandra Comazzi ^ Maurizio Costanzo
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