Appalti pubblici, dal Senato il disco verde alla riforma

Appalti pubblici, dal Senato il disco verde alla riforma Abolito l'albo, «certificazione di qualità» per le imprese Appalti pubblici, dal Senato il disco verde alla riforma ROMA. Snellimento delle procedure e qualificazione delle imprese: questi i punti salienti della «Merloni Ter», la legge di riforma sugli appalti approvata ieri sera in via definitiva dal Senato. «Credo che questo sia un giorno importante per il mondo delle imprese di costruzione e delle professioni», ha commentato il ministro dei Lavori Pubblici Enrico Micheli. «La riforma snellisce notevolmente le procedure - spiega il sottosegretario Antonio Bargone -: nel caso di un appalto affidato a un'impresa, se questa viene meno, si può subito bandire un secondo appalto. La legge contiene poi chiarimenti che riguardano settori specifici ed aziende come Telecom ed Enel: viene chiarito quando si applicano le norme comunitarie e quando invece la legge 109. Altro punto importante è quello della qualificazione delle imprese: si ribadisce l'abrogazione dell'albo dei costruttori e si introduce la ceritificazione di qualità per le aziende, aiutando a riqualificare il mercato ed eliminando le imprese non strutturate e le cosiddette "scatole vuote"». Bargone ha illustrato poi il Project Financing, altra novità del provvedimento. «Si tratta di far leva - ha detto - sul capitale privato per la realizzazione di opere pubbliche, novità introdotta per la prima volta nell'ordinamento». Infine entra in vigore la «performance bond»: l'impresa deve essere collegata a un'assicurazione o a una banca che, in caso di inadempienza, subentra con un'altra impresa. [Ansai

Persone citate: Antonio Bargone, Bargone, Enrico Micheli

Luoghi citati: Roma