Un'Opa Agnelli per l'Exor di Valeria Sacchi

Un'Opa Agnelli per l'Exor L'accomandita del gruppo torinese lancia un'offerta per tutto il capitale della holding Un'Opa Agnelli per l'Exor Un 'operazione da2600 miliardi MILANO. Con il lancio di un'Opa del valore di 2600 miliardi di lire su Exor (holding di partecipazioni quotata in Lussemburgo) da parte della «Giovanni Agnelli ir C», la famiglia Agnelli rafforza la cassaforte di famiglia che diventa «finanziaria di vertice», primo passo per la razionalizzazione della catena di controllo dell'impero torinese. Nella «Giovanni Agnelli & C.», infatti, è già custodito V 82,45% del capitale ordinario di Ifi, mentre il restante 17,55% fa oggi capo direttamente alle famiglie Agnelli e Nasi. Un 82,45% che corrisponde al 41,3% dell'intero capitale Ifi, società che ha in Borsa solo titoli privilegiati. Ma anche buona parte del 17,55% è destinata a entrare nella accomandita che, rafforzandosi patrimonialmente, sarà anche in grado di avere un ruolo di volano finanziario. Lo spiega chiaramente il presidente della cassaforte Giovanni Agnelli, che afferma: «A più di dieci anni dalla sua costituzione, l'accomandita continua a rafforzarsi. L'operazione annunciata oggi, se avrà successo, consentirà di avere una finanziaria di vertice sempre più in grado di sostenere lo sviluppo del nostro gruppo, in questo assecondata dalla volontà dei soci di riunire progressivamente il maggior numero di azioni ordinarie Ifi nell'accomandita». Conclude Agnelli: «Un'accomandita coesa e forte costituisce un riferimento stabile e un valido sostegno per i responsabili delle società operative, impegnati a vincere la sfida del mercato globale». La bella preda Exor, holding di partecipazioni francese finita nell'orbita torinese alla fine della battaglia con Nestlé per il controllo cu Perrier (la Perrier andò agli svizzeri e gli Agnelli presero il controllo di Exor, poi fusa con Ifint), ha un portafoglio di tutto rispetto e ima cospicua liquidità. Custodisce infatti, tra l'altro, il 19% del Club Med, il 5,6% di Albatros, il 5,9% di Espirito Santo (banche e assi¬ curazioni), il 19% di Foncière Lyonnaise e il 75% di Chàteau Margaux, il 20,5% del Rockefeller Center, l'87% di Western Industries (strutture metalliche, Usa) e il 30% di Riverwood Int (packaging) e, in Asia, il 5% di una trading company: la Li & Fung e il 7,1% di Distacom. Nel capitale Exor gli Agnelli sono già oggi azionisti di riferimento: la «Giovanni Agnelli & C.» ha l'8,5% dei titoli privilegiati, Tifi il 24,8% delle azioni ordinarie e il 5,7% delle privilegiate. L'Opa, che esclude le quote possedute dal gruppo e sarà lanciata attraverso una controllata lussemburghese costituita ad hoc, offre con pagamento in contanti un prezzo superiore del 10% rispetto alle quotazioni medie degli ultimi sei mesi: 104,5 dollari per le ordinarie e 105,5 dollari alle privilegiate, per un valore com- plessivo di 1600 milioni di dollari, pari a 2600 miliardi di lire. Exor si riserva ovviamente, qualora le adesioni fossero inferiori al 50% del capitale ordinario e privilegato, di non accettare le offerte, ma spiega di voler dare agli azionisti Exor la possibilità di «valorizzare il loro investimento, rendendone più agevole la monetizzazione, visti i volumi contenuti trattati alla Borsa del Lussemburgo». Per far fronte all'Opa, Exor si finanziera con un prestito garantito dalla Chase Manhattan e, se l'operazione avrà successo, il titolo Exor verrà cancellato dal listino. Insomma, alla fine dell'offerta pubblica (i cui termini di esecuzione verranno annunciati appena saranno stati messi a punto i dettagli tecnici) Exor entrerà direttamente nel patrimonio della accomandita degli Agnelli che ne risulterà rafforzata avendo a disposizione ricchi cespiti sia in campo immobiliare che nei servizi dove, tra l'altro, spicca la partecipazione di maggioranza relativa del Club Med. Anche in questo caso è stato però precisato che la «Giovanni Agnelli & C.» non assumerà ruoli operativi nella gestione. Valeria Sacchi L'Avvocato: «Impegnati a vincere la sfida del mercato globale»

Luoghi citati: Asia, Lussemburgo, Milano, Usa