Padova fa nascere la paga del figlio

Padova fa nascere la paga del figlio Iniziativa del Comune per far crescere le famiglie, il contributo non avrà limitazioni di reddito Padova fa nascere la paga del figlio Quattro milioni e mezzo in tre anni per ogni neonato PADOVA. Ogni nuovo nato è un valore per la città, dunque ha un prezzo. Lo ha quantificato il Comune di Padova: 4 milioni e mezzo, sebbene il sindaco si affretti a precisare che è un valore poco più che simbolico. Ma a tanto ammonta il contributo che verrà corrisposto in tre anni, 1 milione e mezzo l'anno, a ogni registrazione anagrafica di neonati oltre il primo figlio. Non c'è limite di reddito: anche i principi avranno il loro «incentivo», benché la statistica dica che il quaranta per cento delle famiglie con figli piccoli vive con un solo reddito e man mano che cresce il numero dei figli aumenta anche il livello di povertà. padovaun miliofamiglie p■ trentinquattro e un bonfino al ra■ tredoziun bonusagevolato Il provvedimento riguarderà i nuovi nati esclusi i primogeniti - a partire dal 1° settembre 1998. Per il Comune significherà un impegno di spesa di 3 miliardi. Perché poi un'amministrazione comunale dell'Ulivo, guidata da un sindaco ex comunista qual è Flavio Zanonato, disponga un incentivo alle nascite che conduce la memoria al ventennio fascista è presto detto: nel 1983 i nuclei familiari di Padova con almeno 4 componenti erano 16.953, pari al 18,84 per cento; nel 1996 sono scesi a 13.741, oyverossia il 15,86 per cento; mentre le famiglie di una sola perso- re anni alle dei successivi na, i «single», si contano in 27.402, pari al 31,64 per cento, un terzo della città. Nell'83 erano il 28,6 per cento. E ciò mentre, goccia a goccia, le scuole elementari spariscono per mancanza di alunni. E mentre la piccola industria e l'artigianato cercano giovani da assumere che non trovano, rivolgendosi ormai stabilmente al mercato del lavoro degli extracomunitari. Padova in dieci anni ha perso qualcosa come 15 mila abitanti e la previsione per i prossimi quindici è di altri 20 mila in meno. Il «pre¬ mio» dei 4 milioni e mezzo ha l'ambizione di provocare un'inversione di tendenza, per scongiurare il lento calo della popolazione così come il suo progressivo invecchiamento. Il che comporterebbe in parallelo un cambio nelle politiche sociali, meno scuole e più farmaci, meno discoteche e più campi di bocce, oltre all'orizzonte di una città vecchia, un deserto senza più forze fresche. Oggi i residenti sono 210 mila: 42 mila hanno più di 65 anni, 33 mila sono in età compresa tra i 20 e i 30, 30 mila non hanno ancora 20 anni. Il resto è compreso nella fascia fra l'età di adulto e di anziano. Oltre tutto, il '97 è stato un anno record per separazioni legali, 600, e per calo di matrimoni, meno di 1000. Ogni anno ci sono 1000 morti in più dei nati. Su 1550 nascite, allo stato attuale 600 sono i secondi, o terzi, o quarti figli. Si fanno sempre meno bambini, un po' perché sempre più donne lavorano, un po' perché sempre più coppie ormai si formano dopo i 30 anni. «Questa è dunque un'operazione che ha il senso di dire ai cittadini: Padova investe sui suoi abitanti - garantisce il sindaco Zanonato - non è certo un'operazione assistenziale, tant'è vero che non c'è limite di reddito: è pura e semplice politica demografica, un investimento sul sistema città». Anche una banca, la Cassa di risparmio di Padova e Rovigo, partecipa all'operazione: il che, banalizzando, fa immaginare che ogni nuovo abitante sia un cliente del futuro. Ma non è tutto qui, ovviamente. «Per statuto le casse di risparmio hanno un compito sociale nelle loro città dicono all'istituto di credito - ed è anche il recupero di un'antica tradizione, quella di aprire un libretto di risparmio per ciascun nuovo nato». Un'iniziativa che si aggiunge ad altre già in corso, quella dell'incentivo del Comune di Padova: contributi alle famiglie monoreddito con figli fino a 3 anni e canone di affitto oneroso; detrazioni sull'Ici per famiglie con più di quattro componenti; punteggio maggiore per l'accesso agli asili nido ai nuclei che hanno più figli nella fascia d'età che va dai due ai cinque anni; riduzione dei costi di mensa e trasporto scolastici; fino all'incentivo a tenere in casa i propri vecchi, anziché ricoverarli. Con un occlùo rivolto anche alla questione aborto, il che nuovamente stupisce quando si tratta di un'amministrazione di centrosinistra: aiuti economici alle donne che decidono di non interrompere la gravidanza. «Non vogliamo certo scoraggiare la libera scelta delle donne - dice Zanonato - bensì aiutare concretamente coloro che fanno ricorso all'aborto solo perché le condizioni economiche non consentono loro eh sobbarcarsi i costi dell'allevamento». Mario Lolio GII INTERVENTI «Una fiscalità più giusta, che riconosca il peso dei figli Poi contributi fìssi e sicuri che garantiscano tutti i nuclei che sono a rischio povertà» nuovo nato è un à, dunque ha un uantificato il Cova: 4 milioni e il sindaco si afe che è un valore imbolico. Ma a il contributo che o in tre anni, 1 o l'anno, a ogni agrafica di neomo figlio. e di reddito: anpadova un milione e 500 mila lire annue per tre anni alle famiglie per la nascita del secondo figlio e dei successivi ■ trentino alto adige quattro milioni e 370 mila lire per ogni bambino e un bonus mensile di 350 mila lire per accudirlo fino al raggiungimento dei 2 anni. ■ tredozio (forlì) un bonus di 600 mila lire e un mutuo a tasso agevolato alle coppie che decidono di sposarsi. ■ chiavari dall'I gennaio 1999 contributo di un milione e mezzo per ogni bambino nato da coppie con un reddito massimo di 45 milioni. Per le ragazze madri è previsto, in più, un assegno di 300 mila lire al mese per il primo anno di vita del bambino na, i «single», 27.402, pari al 3un terzo della cino il 28,6 per cenE ciò mentre, le scuole elemenper mancanza ditre la piccola ingianato cercano mere che non trodosi ormai stabcato del lavoro dnitari. Padova i _ IL PREZZO DEB FIGLI ITALIA CAMPIONE DELLO «SBOOM» DEMOGRAFICO FIGLI PER DONNA IN CIFRE il FINO A 7 ANNI la spesa comprende: visite mediche baby sitter part-time "corredo alimentazione 'abbigliamento giocattoli 938.000 LIRE AL MESE 100.000 ciascuna 10.000 12.000 loro 100,000 al mese 300:000 al mese 1310*000 ai mese 40.000 ai mese Totale annuo: 11.256.000 DA 14 ANNI IN POI la spesa comprende: kit scolastico alimentazione giocattoli sport abbigliamento paghetta ; spese mediche Totale annuo: 16.500. 1.375.000 AL MESE 100.000 ai mese 400.000 al mese 100.000 ai mese . 90.000 al mese 250.000 ai mese ■ . . 50.000 oi mese 400.000 ai'mese .000 lire

Persone citate: Flavio Zanonato, Mario Lolio, Zanonato