«Popolo, vuoi me o Mastella?» di Giovanni Cerruti

«Popolo, vuoi me o Mastella?» «Popolo, vuoi me o Mastella?» E Rastrelli mobilita i comitati antiribaltone IL CASO CAMPANIA NAPOLI DAL NOSTRO INVIATO A metà pomeriggio arriva pure il maresciallo dei carabinieri. Bussa, si presenta in sala stampa con l'appuntato, e fa: «Scusate, ma i superiori vogliono sapere. Che succede in questo Consiglio regionale?». Di tutto, forse si dimettono e forse no, ma lo può leggere sul giornale. «Appuntato, scriva: "Sta già scritto sul giornale"...». Quel che non era ancora scritto è come Napoli la vive. Tira aria di ribaltone? E allora, davanti al palazzone del Consiglio regionale vanno a debuttare i Comitati di Base Antiribaltone, nientemeno. Uno è quello di Pianura, con tanto di cartello in stampatello: «I cittadini esprimono solidarietà al governatore contro quelle forze negative che si manifestano in coloro che di ribaltoni ne fanno ragion di vita». L'altro è di Quarto, «contro il trasformismo verso un vero bipolarismo, il popolo indignato invoca: o Rastrelli o elezioni!». Gli uscieri del palazzo sono preoccupati, nasceranno anche i Disoccupati Organizzati Antiribaltone? Il governatore è Antonio Rastrelli, Alleanza nazionale, presidente della Regione, detto anche «il fascistone». Mica si offende, lui: «Sarà perché cito spesso frasi del Duce, ma non è per apologia, è per necessità di esposizione». E tanto per entrare in argomento va avanti da solo: «La mia storia e la mia moralità sono comunque migliori di quelle di un Mastella!». Un Mastella, detto così, quasi una schifezza. Mastella che ha dato l'ordine ai suoi 10 consiglieri e oplà, il governatore non ha più i numeri per governare. Come farà, avvocato Rastrelli? Al primo piano del Palazzo, mentre nel sotterraneo il Consiglio regionale convocato per il mattino non comincia fino alle sei del pomeriggio, il governatore spiega la sua strategia. Resistenza! «Perché mi chiamano governatore? Perché avevo promesso agli elettori di governare anche a dispetto dei meccanismi di legge e dei compromessi. Sono il governatore e dovessi violare 101 leggi vado avanti. Ma ne frego!». Il governatore incontra Rocco Buttiglione, «persona che stimo, non come un Mastella». Spiega, insiste, ricorda, da buon avvocato cita e ammonisce: «Caro Rocco, o resto io con il mio integerri¬ mo passato e i miei voti, o c'è Mastella con la sua storia. Finché ci sono io, in Campania Mastella non può contare. Il ribaltone non lo consentiremo!». Come consigliere, dice anche a Buttiglione, ha già firmato le dimissioni. Lui e gli altri 25 del Polo, pur di non arrendersi al ribaltone, sono pronti a lasciare il Consiglio per innescare le dimissioni di tutti gli altri, e dunque le nuove elezioni. Si po- Irebbe chiedere al governatore come mai le lettere sono firmate e non depositate. «Eh no, vogliamo che le presentino anche quelli della sinistra e quelli di Mastella». Questa è Napoli, e dunque un poco di teatralità ci vuole. Che medita, il governatore? «Domenica chiamo i cittadini a raduno. Al teatro Augusteo terrò un comizio, il mio Rapporto alla città. Campani, volete me o Mastella?». Resistere. Attaccare. Accusare: «E' la vecchia politica che ritorna! Tranne Gava si stanno muovendo tutti, Scotti, Cirino Pomicino, Di Donato, De Mita che si è ridotto a profeta di Mastella». Ma il governatore, e lo sa bene, sta giocando in difesa, la sua riunione di giunta convocata per questo pomeriggio forse sarà davvero l'ultima. Non ha più la maggioranza, ha perso i 5 assessori di Mastella e i Democratici di sinistra non vogliono che firmi altre delibere. «Se Rastrelli tenta il braccio di ferro noi saremo lì», dice Guglielmo Allodi, capogruppo Ds. «Ah sì, me lo vogliono impedire? Vogliono presentarsi nei miei uffici? - si scalda il governatore -, e allora darò disposizioni al capo del cerimoniale. Che ordini da Pintauro sfogliatelle per tutti, così avranno qualcosa da fare!». E sembra proprio un proclama dalla Ridotta della giunta. Ormai il Consiglio ha iniziato il lento dibattito che si conclude con il voto fatale. Se non oggi, sarà tra dieci giorni. Dimissioni. «Piuttosto metto la giunta su un aereo per Nizza, meglio la roulette di Mastella! E poi andrò dal silente Scalfaro: tu che parli di tutto, perché non una parola su queste vergogne?». E' che il governatore sa che presto non governerà più, magari ci sarà una giunta accompagnata da qualche definizione di comodo, istituzionale piuttosto che elettorale, e magari la guiderà proprio il giovane Allodi dei Ds, napoletano del Vomero, convocato questa mattina a Roma da Walter Veltroni per decidere le mosse. «Fine della corsa dice Allodi -, Rastrelli non ha più la maggioranza e si deve dimettere. Se ne vada e poi faremo il possibile per andare al più presto a nuove elezioni». Il governatore non ci crede, «questi Mastella mi vogliono fottere e basta!». Anche oggi Allodi e i suoi insisteranno con la richiesta di resa. Ma il governatore ha già dato disposizioni al signor capo del cerimoniale: «Vogliono le mie dimissioni? Dategli sfogliatelle». Giovanni Cerruti Ma forse la giunta convocata per oggi dal «Governatore» sarà davvero l'ultima Paolo Cirino Pomicino A sinistra il presidente della Regione campana Rastrelli

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