IRREPARABILE di Francesco La Licata

IRREPARABILE IRREPARABILE CHI si sarebbe mai aspettato un simile autogol di Bernardo Provenzano. La mitologia di (Iosa Nostra ce lo descriveva indistruttibile, furbo, pronto, cinico, anche sanguinario, a dar credito al suo nomignolo che è <«U' trattini», li invece, per sua stessa mano, per il vezzo - davvero inusuale per un padrino - di inviare missive a destra e a manca, il vecchio «Binnu» si consegna nudo all'opinione pubblica. Ci avevano detto - lo confermava il «traduttore» della mafia, don Masino Buscetta - che mai e poi mai si sarebbe trovata t raccia scritta di Cosa Nostra, lì invece ci ritroviamo di fronte ad un grafomane, incerto, sconnesso, a tratti con¬ fuso. Tutto nero su bianco e, in massima parte, indirizzato ad un altro mafioso che, mentre leggeva e a sua volta vergava risposte scritte, un attimo dopo raccontava rutto al colonnello dei carabinieri che lo aveva «arruolato». E' vero: il ilelatore è stato poi ucciso, come vuole la liturgia ili Cosa Nostra. Ciò non toglie, però, che per «sventarlo» il capo dei capi ci ha impiegato più di tre anni. Ma per cortesia, verrebbe da dire. «Binnu», che invia bacetti ai bambini degli amici e manda ordini sgrammaticati per iscritto. Dentro Cosa Nostra deve essere accaduto davvero qualcosa di irreparabile. Francesco La Licata

Persone citate: Bernardo Provenzano, Iosa, Masino Buscetta