Undici lettere tradiscono il boss

Undici lettere tradiscono il boss Una cinquantina di arresti in Sicilia, si stringe il cerchio attorno al superlatitante Undici lettere tradiscono il boss Svelato lo scontro tra Provenzano e ì corleonesi di Riina PALERMO. Sulle tracce di Bernardo Provenzano, l'ultimo grande boss corleonese in libertà (e latitante da 32 anni), è scattata, tra la notte e l'alba di ieri, una gigantesca caccia all'uomo. I carabinieri del Ros, il reparto operativo speciale (gli stessi che cinque anni fa catturarono a Palermo Totò Riina), hanno eseguito 47 ordinanze di custodia emesse dalle direzioni distrettuali antimafia delle procure di Palermo, Catania, Caltanissetta e Messina. Una ventina dei destinatari erano già in carcere. Gli altri sono stati ammanettati, comprese la moglie e la sorella del capomafia di Caltanissetta, Giuseppe Madonìa, detto «Piddu», che fu catturato quattro anni fa vicino a Vicenza in una bella villa. Durante le perquisizioni sono state trovate undici lettere del boss. Sgrammaticate e piene di errori, ma utili per capire lo scontro tra Provenzano e i corleonesi rivali e la riorganizzazione di Cosa nostra dopo la cattura di Riina, nel '93. Pavida A PAG. 11

Persone citate: Bernardo Provenzano, Giuseppe Madonìa, Provenzano, Riina, Totò Riina

Luoghi citati: Caltanissetta, Catania, Messina, Palermo, Sicilia, Vicenza