Sanpaolo fuori dalla porta di Zeni

Sanpaolo fuori dalla porta Sanpaolo fuori dalla porta Piazza San Carlo studia nuove strategie IL CREDITO ALLA SVOLTA MILANO ON in linea», si legge nel comunicato della Comit. Così sfuma l'ipotesi di aggregazione tra la banca milanese di piazza della Scala e quella torinese di piazza San Carlo, ipotesi nata subito dopo l'estate, prima dell'uscita di scena dell'ex presidente Comit Luigi Fausti, in alternativa al matrimonio con la Banca di Roma. C'è, è vero, una sfumatura nel comunicato Comit che lascia sulla carta aperto uno spazio a ripensamenti futuri: «L'ipotesi di aggregazione con il gruppo ImiSanpaolo - si dice - non è ritenuta al momento in linea...». Al momento, dunque, in futuro chissà. Ma forse, più che di uno spiraglio, si tratta di una doverosa cortesia verso chi si era comunque candidato (con una lettera di Luigi Arcuti a Fausti) a studiare insieme un progetto di aggregazione. Esplicito, a riguardo, il giudizio di Giovanni Agnelli, presidente Ifi, azionista (anche attraverso Ifil) del Sanpaolo: «Non so - dice a proposito delle decisioni comunicate dal consiglio della Comit - cosa lasciano aperto». Discorso chiuso: nessun matrimonio tra Torino e Milano ma nemmeno alcun divorzio visto che mai, ufficialmente, era stato celebrato un fidanzamento rimasto, nelle intenzioni di qualcuno, un bel sogno. Discorso chiuso e del resto erano settimane ormai che il tam tam riferiva di un forte raffreddamento da parte della Comit nei confronti delle avance del Sanpaolo: fondate o no che fossero, le voci riferivano la preoccupazione Comit di essere in qualche modo fagocitata dal colosso Sanpaolo-Imi, mentre nel caso di aggregazione con la Banca di Roma sarebbe successo l'esatto contrario e cioè sarebbe stato il pesce grosso Comit a mangiarsi metaforicamente il pesce più piccolo Banca di Roma. Non bastasse, c'erano le perplessità, legittime, di alcuni azionisti Sanpaolo-Imi preoccupati di affrontare un ulteriore processo di integrazione con Comit a fusione appena celebrata tra Imi e l'istituto Sanpaolo di Torino. Ecco perché, a ben vedere, i segnali di divorzio erano già evidenti da tempo, almeno da quando, a fine settembre, al posto dell'ex presidente Fausti alla guida della Commerciale era arrivato Luigi Lucchini. Ora, a cosa fatte, a strade (diverse) imboccate, resta da capire quali saranno le risposte del gruppo torinese. Sulla carta, se e quando nascerà, il polo Comit-Roma conquisterà il primo posto nella hit parade dei grandi gruppi bancari italiani con oltre 411 mila miliardi di raccolta, relegando al secondo posto i 347 mila miliardi del Sanpaolo-Imi. Ma è chiaro che non saranno tanto i numeri dell'aggregato - importanti sì ma non decisivi visto che, semmai, altri dati (il Roe, la redditività per gli azionisti, la qualità del servizio, la competitività) saranno quelli attorno ai quali si giocherà la concorrenza nei prossimi anni - a far decidere questo o quell'amministratore. E a dar retta a quanto lasciano intendere uomini come il presidente Arcuti e l'amministratore delegato Rainer Masera, «Torino andrà avanti per la sua strada». Insomma, non sarà la decisione di ieri in casa Comit a far cambiare stratregia a Sanpaolo-Imi, primo in Italia - viene non a caso sottolineato - ad aver creduto nei processi di aggregazione. Ma, intanto, mentre oggi a Torino si terrà il comitato esecutivo della banca, primo momento di riflessione sul dopo-Comit, le ipotesi su possibili nuove piste per il Sanpaolo si sprecano. Almeno nelle testa de¬ gli uomini di Piazza Affari. Due i possibili, prossimi obiettivi: uno italiano e uno straniero. Quello italiano porta dritti dritti al polo Bnl-Banconapoli-Ina che sta cominciando a prender forma con la privatizzazione di Bnl: da un'aggregazione (federale, come s'usa dire, cioè con ogni banca che conserverebbe la propria autonomia) con Sanpaolo-Imi nascerebbe, sottolineano gli analisti, un colosso da 600 mila miliardi di attività. Inarrivabile in Italia, ai primi posti in Europa. La pista estera porta invece in territorio francese sino alla privatizzazione del Crédit Lyonnais, dove Sanpaolo-Imi potrebbe giocare un ruolo importante in un nocciolo duro che attualmente vede in pole position i tedeschi dell'Allianz. Armando Zeni Il numero uno di Bancaroma, Cesare Geronzi, e a sinistra quello Comit Luigi Lucchini

Persone citate: Arcuti, Cesare Geronzi, Fausti, Giovanni Agnelli, Luigi Arcuti, Luigi Fausti, Luigi Lucchini, Rainer Masera

Luoghi citati: Europa, Italia, Milano, Roma, Torino