Un erede per Gingrich

Un erede per Gingrich Un erede per Gingrich Per la riscossa i repubblicani puntano sul manager Livingstone WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Ieri mattina anche l'ultimo rivale si è tirato indietro e Robert Livingston, deputato della Louisiana, adesso ha la strada spianata per diventare il prossimo speaker della Camera dei rappresentanti dopo le dimissioni a sorpresa di Newt Gingrich la settimana scorsa. La rapida nomina di Livìngston, che sarà formalizzata la settimana prossima, evita al partito una battaglia ad oltranza tra le sue due anime, la destra religiosa e l'ala moderata. E segna un ritorno ad una leadership meno ideologica e più pragmatica. «Newt era un visionario, io sono un manager», ha dichiarato il prossimo speaker. All'indomani della disfatta repubblicana alle elezioni di midtenn Livingston si era tatto subito avanti. E con la tipica retorica del regicida, aveva evocato la sua «lunga amicizia» con Gingrich, lo aveva paragonato addi¬ rittura a Winston Churchill. Poi si era candidato alla guida della Camera, di fatto accelerando la caduta del suo predecessore. Livingston si considera un conservatore doc, nient'affatto moderato, ma il suo stile pacato, la sua abitudini; al compromesso lo hanno reso l'uomo ideale per tenere unito il partito nell'era post-Gingrich. lì il suo trionfo suggerisce che l'ondala «rivoluzionaria» che porto Gingrich al potere nel 1994 è ormai entrata a far parte dell'establishment. «La classe del '94», ha scritto il New York Times, «ha lasciato le barricate». In realtà lo stesso Gingrich si era spostato verso il centro negli ultimi due anni. Ma lo aveva l'atto per conto suo, senza portarsi dietro il partito e addirittura alienandosi la base che lo aveva scelto come suo alfiere. Anche per questo, all'indomani delle elezioni, Gingrich si era guardato attorno e aveva scoperto dj essere rimasto improvvisamen¬ te solo. [a. d. r.l

Luoghi citati: Louisiana