«Non compiuta lo transizione italiana» di Marco Tosatti

«Non compiuta lo transizione italiana» L'assemblea straordinaria della Cei: ma assicuriamo collaborazione al governo. Nuovo richiamo ai cattolici «Non compiuta lo transizione italiana» D'Alema premier coi voti Udr: dubbi dei vescovi COLLEVALENZA (TOPI) DAL NOSTRO INVIATO I vescovi riuniti nell'Assemblea straordinaria di Collevalenza lanciano un messaggio preciso al mondo politico: late le riforme, e fatele rapidamente. Ma il Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Camillo Ruini, e il Papa, nel suo messaggio di saluto, si rivolgono con particolare attenzione ai cattolici in politica per raccomandare di seguire le direttive della Chiesa. L'Assemblea che si è aperta ieri, e proseguirà fino a giovedì, ha due nuclei di discussione: il primo riguarda i giovani e la fede, il secondo il rilancio della promozione al sostegno economico della Chiesa. Le offerte deducibili si sono stabilizzate ormai da anni su cifre ben lontane da quelle che si speravano, e la grandissima maggioranza dei fondi derivano dall'8 per mille. Anche per questo motivo il «caso Giordano» ha suscitato grande preoccupazione. Il card. Ruini ha dedicato meno spazio dell'usuale nel discorso di apertura alla situazione politica del Paese. Ha ricordato la crisi, la sua nascita «inattesa», e la sua «rapida soluzione». Ma ha sottolineato «i problemi di indubbia delicatezza» esplosi con la crisi stessa: «il passaggio da un Primo Ministro proposto come tale agli elettori ad un altro invece non proposto, ed inoltre il trasferimento di un numero limitato ma determinante di Parlamentari dall'opposizione alla maggioranza di governo». Tutto questo fa nascere, secondo Ruini, «interrogativi etico politici, in particolare riguardo al rapporto di fiducia fra eletti ed elettori». Ma soprattutto evidenzia «quella transizione non compiuta con la quale si trova tutt'ora alle prese il nostro Paese», per cui coesistono nella vita pubblica «logiche diverse e in parte contrastanti». Il presidente della Cei tira le somme: «sembra essere compito primario e interesse comune dei responsabili politici portare a compimento un disegno coeren¬ te e capace di riavvicinare i cittadini e tutte le realtà sociali alle istituzioni». Ruini ha voluto dissipare le ombro nate dalle polemiche dei giornali di arca cattolica, «Osservatore Romano» e ((Avvenire», durante la crisi: «assicuriamo come è ovvio e doveroso, sincera collaborazione al nuovo Governo nell'adempimento dei suoi doveri». Ila ribadito la decisione «di non coinvolgerci con le scelte di schieramento politico o di partito, esprimendoci però in maniera 1 ranca e aperta quando il dibattito pubblico e le deliberazioni politiche o amministrative chiamano in causa valori e principi di grande rilevanza umana e morale». E in questo orizzonte Ruini ha lanciato un cliiaro richiamo ai politici cattolici che rivendicano libertà di manovra. «Si vede chiaramente come sia sempre meno sostenibile la tesi secondo cui l'uomo politico nella sua azione dovrebbe separare nettamente l'ambito della coscienza privata da quello delle scelte politiche». Questa opzione la difendono non pochi politici cattolici, sin dai tempi della de. «Non è dunque il tempo di una politica, e tanto meno di una cultura, neutre o indifferenti alle convinzioni profonde e alle matrici ideali dei loro protagonisti. La coscienza dei credenti non deve restare prigioniera di mi tale minimali¬ smo etico, che tra l'altro appare sempre più fuori della realtà». La Chiesa - ha ricordato Ruini - considera esigenze prioritarie per la vita dell'Italia: famiglia, difesa della vita, scuola e lavoro. «Sul piano della promozione di una politica organica a favore della famiglia, che non può non tener conto delle sue finalità procreative ed educative, si gioca molto del futuro dell'Italia», ha insistito il presidente della Cei. Di qui la salvaguardia della «differenza essenziale tra riliuto del matrimonio ed altre forme di unione». Non solo: «uno stretto legame - ha continuato - congiunge evidentemente le problematiche della famiglia con quelle della vita umana, da riconoscere nel suo intangibile valore senza assuefarei a inquità da tempo legalizzate, come l'aborto volontario, e ponendo ogni impegno per scongiurare le nuove minacce che sembrano profilarsi, come l'eutanasia». Tutto l'ambito della bioetica e, in particolare la questione della procreazione medicalmente assistita, richiedono - sono ancora parole di Ruini - «costante sollecitudine e attenzione». Non casualmente nel suo saluto il Papa, esortando a difendere vita e famiglia, ha chiesto ai vescovi «di reagire ad ogni errata separazione fra la fede, la cultura e la vita, personale e sociale». Marco Tosatti Il presidente della Conferenza episcopale italiana cardinale Camillo Ruini

Persone citate: Camillo Ruini, D'alema, Ruini

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