Gli industriali di Bonn «E' da libro dei sogni» di Emanuele Novazio

Gli industriali di Bonn «E' da libro dei sogni» Gli industriali di Bonn «E' da libro dei sogni» BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Ampi consensi dai sindacati, diffidenza o aperte critiche da parte di imprenditori e uomini politici vicini all'ex maggioranza di governo. La proposta di abbassare le pensioni da 65 a 60 anni per facilitare l'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e «senza far perdere nemmeno un centesimo a nessuno» - avanzata da Gerhard Schròder in un'intervista alla Bild am Sonntag di ieri - fa discutere un Paese traumatizzato da livelli di disoccupazione record anche se in lieve calo (oltre 3 milioni e 900 mila senza lavoro nel mese di ottobre). Alla vigilia della dichiarazione di governo che il nuovo Cancelliere farà domani al Bundesiag, l'intervista al domenicale di Amburgo solleva soprattutto un interrogativo: come saranno finanziate le pensioni anticipate alle quali Schròder e il suo ministro del Lavoro Walter Riester assegnano un ruolo chiave, nella lotta alla disoccupazione giovanile? Nel colloquio con i giornalisti della Bild am Sonntag Schròder non fornisce particolari. Ma qualche giorno fa Riester aveva alluso alla possibilità di costituire un «fondo contrattuale», nel quale imprese e dipendenti sarebbero obbligati a versare una certa quota del salario: 1' 1 per cento degli aumenti annuali, a quanto pare. Secondo il giornale, il meccanismo funzionerebbe in questo modo: sulla base di questa percentuale, pari a una somma lorda complessiva di 1500 miliardi di marchi, si verserebbero nel Fondo 15 miliardi di marchi, sufficienti a consentire a un milione di lavoratori di andare in pensione anticipata «senza detrazioni all'importo netto individuale». Al Fondo parteciperebbe inoltre l'Ente federale per il Lavoro, grazie ai risparmi ottenuti con il calo della disoccupazione, conseguente ai pensionamenti anticipati e all'assunzione di giovani. Il «Fondo salariale» è «la via maestra» della riforma pensionistica alla quale sta pensando il governo: il ministro Riester lo considera uno dei pilastri del futuro «Patto per il lavoro», del quale si comincerà a discutere in dicembre fra governo, imprenditori e sindacati. «Sarà una priorità assoluta nei colloqui con le parti sociali», garantisce Riester. Secondo il leader degli imprenditori Dieter Hundt, invece, la proposta di Schròder non avrà seguito: «Resterà nel libro dei sogni. Le pensioni anticipate non sono un progetto finanziabile. Servirebbero soltanto a gravare di nuovi costi le imprese e a diminuire il potere d'acquisto dei lavoratori. Che senso ha sgravare da una parte i costi del personale fissati dalla legge, e dall'altra spingere alle stelle quelli delle parti sociali?». Inoltre, avverte Hundt, «c'è da temere che durante le trattative salariali i sindacati aggiungano alle loro rivendicazioni la detrazione per il Fondo». Anche il segretario del partito liberale Guido Westerwelle, alleato di Kohl nella vecchia coalizione di governo, considera un grave errore la proposta di Schròder: «Per rilanciare l'economia e vincere la disoccupazione servono piuttosto orari di lavoro più flessibili e modelli part-time che vadano incontro agli interessi dei dipendenti e delle im- prese». I tentativi di prepensionamento già compiuti nel passato «non hanno avuto successo: non hanno mai creato lavoro per i giovani». Mentre Schròder parlava di pensioni a 60 anni, il suo ministro delle Finanze Oskar Lafontaine diffondeva dettagli della riforma fiscale che sarà presentata nelle prossime settimane dal governo: rispetto alle anticipazioni delle scorse settimane, lo sgravio complessivo è salito da 10 a 15 miliardi di marchi. Sempre entro il 2002, però, quando la riforma sarà completata. Le polemiche in proposito non sembrano placarsi: per finanziare gli sgravi, lamentano soprattutto le imprese, saranno abolite molte facilitazioni a beneficio delle aziende. Nel complesso, lamentava nei giorni scorsi un altro leader degli industriali, Hans-Olaf Henkel, «la riforma ci costerebbe decine di miliardi, senza riuscire a rilanciare economia e lavoro». Emanuele Novazio E Lafontaine (Finanze) annuncia: in 3 anni 15 miliardi di marchi di tagli alle tasse II Cancelliere Gerhard Schroeder

Luoghi citati: Amburgo, Bonn