Un fine settimana blindato sulla metropolitana di P. Col.

Un fine settimana blindato sulla metropolitana I controlli dopo una segnalazione del Sisde su ambienti anarchici. Alcuni treni hanno viaggiato con a bordo solo agenti Un fine settimana blindato sulla metropolitana Milano, aumentate le misure di sicurezza per il rischio-attentati MILANO. Mentre il l'ine settimana dei milanesi trascorreva come al solito sonnacchioso e tranquillo, un sottile filo di apprensione attraversava i piani alti delle forze dell'ordine per la possibilità di un rischio attentati. Ma in questura minimizzano: «Massi, una segnalazione come tante altre che in ogni caso non possiamo ignorare, però sarebbe ingiusto creare allarme o peggio panico per un rischio che ci sembra alquanto remoto», dice il capo della Digos, Lucio Carluccio: «Tutto sommato, oggi (ieri, ndr) ci preoccupa di più il servizio d'ordine allo stadio per il derby». Eatto sta che per la metropolitana milanese questo è stato un week-end blindato: raddoppio dei controlli di polizia e ispezioni notturne alla ricerca di eventuali ordigni lungo i 70 chilometri di binari che compongono le 3 linee subur¬ bane di trasporto. Maggiori misure di sicurezza sono state adottate anche per ferrovie e aeroporti. Ad allarmare le forze dell'ordine è stata una segnalazione del Sisde, giunta circa un mese fa in questura, che indicava il fine settimana appena trascorso come a rischio di possibili attentati esplosivi per le stazioni di trasporto e i punti dove si verifica una maggior concentrazione di folla. Una segnalazione a quanto pare non particolarmente approfondita o suffragata da elementi precisi ma sufficiente per far scattare un rinforzo delle misure di sicurezza, soprattutto alla luce del fatto che negli ultimi anni, da Palazzo Marino fino al Palazzo dell'Intendenza di Finanza, Milano è stata fatta oggetto di una serie di piccoli, inquietanti attentati (l'ultimo, due setti¬ mane fa, con un finto ordigno piazzato su una macchina parcheggiata vicino a Palazzo di Giustizia), rimasti ancora senza precise rivendicazioni. L'ipotesi in questo caso riguardava un lasso di tempo circoscritto tra lo scorso venerdì e questo lunedì. L'informativa - «ne giungono tante», dicono in questura avrebbe indicato come obiettivo principale le tre linee della metropolitana che in questi quattro giorni sono state vigilate in continuazione da polizia e carabinieri. Anche se nessuno conferma, risulta che tutti i giorni, alla mattina, prima dell'inizio del servizio, e alla sera, al momento della chiusura, treni senza passeggeri ma con a bordo solo agenti di polizia, percorrono l'intera rete per quella che in gergo viene definita «operazione di bonifica». Che finora però non ha prodotto alcun risultato apprezzabile. Alla segnalazione mostra di non dar molto peso anche il procuratore aggiunto Ferdinando Pomarici, coordinatore del pool antiterrorismo: «L'informativa viene dai servizi? Allora bisogna chiedere ai servizi, noi non ne sappiamo nulla», dice il magistrato con una punta di sarcasmo. L'informativa inviata dal Sisde e resa nota da un quotidiano milanese con una fuga di notizie che ha indispettito le forze dell'ordine, non avrebbe recato indicazioni sulla matrice della possibile azione, ma ancora una volta proprio la pista degli anarchici (che firmarono l'attentato di Palazzo Marino) sarebbe quella presa maggiormente in considerazione da polizia e carabinieri, più di quella del terrorismo internazionale riconducibile ai fondamentalisti islamici o della mafia. [p. col.]

Persone citate: Ferdinando Pomarici, Lucio Carluccio

Luoghi citati: Milano