«Diecimila curdi pronti a salpare»

«Diecimila curdi pronti a salpare» Lecce, dal pacifista Frisullo l'allarme per nuovi sbarchi. Jervolino: «Non c'è alcun dramma» «Diecimila curdi pronti a salpare» Fermato il comandante della nave di disperati LECCE. Diecimila profughi curdi pronti a partire per l'Italia. E' l'ultimo allarme dal fronte dell'emergenza immigrazione. L'unico ostacolo è 0 mare: ieri, forza 5. Nella notte, su due gommoni, erano airivati solo 60 immigrati. Soprattutto curdi dell'Iraq, kosovari e pakistani. Si aggiungono agli oltre 400 di venerdì, di cui 230 sbarcati dalla Zeynep, motonave partita dalla Turchia e approdata in Puglia, sulla costa di Santa Maria di Leuca, senza che nessuno se ne accorgesse. Sedat Yesil, un turco di 25 anni, è stato formato dalla polizia. Si pensa sia il comandante. Altri membri dell'equipaggio potrebbero ossero mescolati ai profughi ospitati nei due centri di accoglienza nel Salente Yesil aveva, con un barellino di salvataggio arrugginito come la Zeynep, abbandonato la nave, portando con sé una donna e due bambini. E' accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Anche la donna è stata denunciata, aveva detto di essere la cognata di Yesil. Grazie al racconto di alcuni profughi che l'hanno identificato, il turco è stato rintracciato nel centro di ac¬ coglienza di Squinzano. Potrebbe perciò risultare errata la tesi secondo cui l'equipaggio è fuggito a bordo di un gommone dopo aver abbandonato la nave. La Zeynep era partita da Antalia, a Sud della Turchia, il 31 ottobre. In mare, dopo alcuni giorni di navigazione, ha imbarcato un gruppo di 50 africani. Il trasbordo è avvenuto da un'altra nave partita a fine settembre da un porto tra la Giunca e la Liberia. Durante il viaggio sulla Zeynep, i 230 profughi sono stati rinchiusi nella stiva e nutriti di pane e acqua calati con un cestino da una botola. Dipinta completamente di nero, la motonave ha raggiunto l'Italia. Solo a 200 metri dalla terra è stata avvistata. Sfuggita ai controlli, ai radar. Il capitano Antonello Maggiore, comandante delle imita navali della guardia di Finanza a Taranto, Otranto e Gallipoli, conferma: «E' vero, possiamo intercettare solo un 40 per cento delle imbarcazioni. La Zeynep non l'ha vista nessuno e ciò non deve stupire. E' partita dalla Turchia, ha costeggiato le isole greche e ha attraversato un tratto di mare in cui non c'erano unità navali militari. D'altra parte, non si può controllare contemporaneamente il Canale d'Otranto e l'Alto Jonio». E se di nave ne arrivasse un'altra? «Potrebbe non accorgersene nessuno. La nostra attenzione è concentrata sulle coste albanesi, soprattutto Valona. Ma nessuno può dare la certezza che altre unità navali risolverebbero il problema. La soluzione potrebbe essere il satellite. E' un mio parere, personalissimo». Il mare agitato e il forte vento dovrebbero tuttavia impedire nuovi sbarelli nelle prossime ore. Ma in Turchia migliaia di immigrati sarebbero pronti a raggiungere l'Italia pagando una «tariffa» di circa 5 milioni a testa. Lo afferma Dino Frisullo, pacifista che nelle carceri turche fu rinchiuso per cinque settimane dopo avere sostenuto la lotta dei curdi. Ieri ha incontrato, nel centro di accoglienza Regina Pacis a Melendugno, 180 curdi. «Altre navi sono in partenza e decine di migliaia di profughi sono in marcia dai villaggi investiti dalla guerra nel Kurdistan turco e iracheno», dice Frisullo, il cui nome sbagliato, Dino Firosillo, era stato scritto dai profughi su una fiancata della Zeynet. Oggi riaprono le questure per gli immigrati che desiderano beneficiare della sanatoria e regolarizzare la loro presenza in Italia. Il ministro dell'Interno Rosa Russo Jervolino invita a non drammatizzare l'emergenza e sottolinea, riferendosi all'ipotesi di superamento del tetto delle 38 mila regolarizzazioni: «Valuteremo la situazione col governo, collegialmente, rispettando i diritti degli immigrati e la sicurezza dei cittadini italiani». Per Laura Balbo, ministro delle Pari Opportunità, le interminabili file di extracomunitari desiderosi di mettersi in regola con la legge «sono una vergogna per un Paese civile. Trovo incomprensibile che non si sia previsto un sistema di intervento per prevenire le esigenze più normali di queste persone mentre sono in coda». Sandro Tarantino «Ci sono motoscafi velocissimi che le nostre motovedette non riescono a inseguire» «Organizzazioni turche preparano i viaggi d'accordo con clan albanesi e mafia russa» Lo sbarco dei clandestini curdi. A destra la nave che li ha portati in Italia

Persone citate: Antonello Maggiore, Dino Firosillo, Dino Frisullo, Frisullo, Jervolino, Laura Balbo, Rosa Russo Jervolino, Sandro Tarantino, Sedat