L'imbarazzo di Madrid di Gian Antonio Orighi

L'imbarazzo di Madrid L'imbarazzo di Madrid «Non possiamo fare i gendarmi del mondo» MADRID NOSTRO SERVIZIO Al «Tribunale Nazionale» di Madrid la lista dei «denunciati eccellenti» accusati di «genocidio» si allunga ogni giorno di più. Prima l'ex dittatore cileno Pinochet. Poi Re Hassan II del Marocco. Quindi il presidente cubano Fidel Castro. Infine l'attuale presidente della Bolivia, Hugo Bànzer (il 72enne generale fu dittatore dal 1971 al '78, prima di vincere le elezioni nel 1997). Una situazione, per la diplomazia spagnola, esplosiva, che ha convinto il ministro degli Esteri Abel Matutes a dare un'intervista ad «Abc», con il chiaro intento di frenare questa epidemia di denunce «internazionali»: «La Spagna non potrebbe sostenere il ruolo di giustiziere del mondo», ha dichiarato. Dopo aver ribadito che la decisione del governo di chiedere a Londra l'estradizione di Pinochet «non è politica, bensì solo il risultato del rispetto della legge di uno Stato di Diritto», Matutes ha detto che Madrid cercherà di mantenere al bello le relazioni con il Cile (che intanto ha già richiamato in patria il suo ambasciatore a Madrid), ed ha aggiunto: «La legislazione spagnola sancisce chiaramente l'immunità giuridica dei capi di Stato e delle alte cariche degli altri Paesi, immu¬ nità riconosciuta anche da accordi in vigore in tutta la comunità internazionale». «Questa immunità - ha proseguito - non è che il rovescio della medaglia del concetto di indipendenza e sovranità dei popoli, l'unico modo di dar sicurezza e fluidità alle relazioni internazionali. Se non fosse così, un qualsiasi giudice di un qualsiasi Paese del mondo potrebbe richiedere l'estradizione di un qualsiasi dignitario: ciò renderebbe impossibili le relazioni internazionali». A Garzón, il giudice istruttore del «Tribunale Nazionale» che ha l'atto arrestare Pinochet, Matutes ha riservato una critica assai indiretta, senza nemmeno nomionarlo: «Quando per qualche delitto specialmente odioso si vuole prescindere dal principio di territorialità che definisce ogni diritto penale, quello che si deve l'are è nominare un comitato internazionale ad hoc, che stabilisca l'extraterritorialità di quel Tribunale e dei delitti che deve giudicare. E la sua competenza. E' il caso del Tribunale di Norimberga e di quello per i crimini nella ex Jugoslavia, o del futuro Tribunale Penale Internazionale che abbiamo creato a Roma, un organismo che da più garanzie a tutti e non schiaccia la politica estera di nessun Paese». Per concludere, Matutes ha lanciato un monito: «Il ruolo di giustiziere del mondo non lo potrebbe sopportare neppure la politica estera della grande superpotenza di oggi, gli Stati Uniti. Questa proliferazione di denunce non può aver successe. E se pure lo avesse, le denunce renderebbero impossibile la politica estera e di sicurezza della Spagna». Gian Antonio Orighi

Persone citate: Abel Matutes, Fidel Castro, Hugo Bànzer, Matutes, Pinochet