«la scienza ha gli strumenti»
«la scienza ha gli strumenti» «la scienza ha gli strumenti» Un ricercatore: qui l'etica non c'entra I SEGRETI DELLA TECNICA ON sono soltanto i ricercatori del Roslin o del Wisconsin a lavorare sulla duplicazione di organi e tessuti umani. «Sono ricerche che attraggono moltissimo, sia per l'interesse scientifico puro, sia per i fortissimi interessi economici che stanno dietro», dice Ruggero Fariello, professore di ricerca neurologica all'Università Thomas Jefferson di Philadelphia. Questa tecnica dunque è più diffusa di quanto si pensi. «Certamente. I ricercatori del Wisconsin sono molto solidi, ma ci stanno arrivando anche altri laboratori. Ormai non c'è dubbio che le cellule staminali, che sono in una fase di totipotenza, cioè danno origine a qualunque tipo di tessuto, possono essere indirizzate verso questo o quello sviluppo. Tutto sta nel creare intorno a loro l'ambiente giusto». Che cosa intende per «ambien¬ te giusto»? «Quegli stimoli ormonali, chimici in generale, che fanno sì che un organo si sviluppi in un certo modo. Se si vuole, ad esempio, creare un fegato, si mdirizzano chimicamente le cellule staminali in modo tale che non solo creino cellule epatiche, ma riproducano anche l'organizzazione dei tessuti del fegato». Professore, ma gli scienziati si pongono problemi morali su quanto fanno? Hanno idea di quale potrebbe essere il passo successivo? «In generale direi di sì. Più sono vecchi, più se li pongono, tendono a pensare alle conseguenze prima di agire. I giovaiù invece sono più inclini al "facciamo poi vediamo"». E nonostante le remore, si procede comunque sulla strada della clonazione? «Fintanto che non si parla di replicare un individuo, ma di replicare organi e tessuti, come già oggi si fa per la pelle utilizzata per riparare le ustioni, non c'è nessuno che abbia obiezioni morali, a meno che non si tratti del sistema nervoso o della duplicazione del cervello. Ma se si trova un metodo per costituire una linea infinita di, poniamo, fegati o reni, non c'è nessuno che lo consideri eticamente discutibile. Ritengo che anche per l'etica catto¬ lica, poiché l'individuo consiste della somma di un corpo e uno spirito, non ci siano obiezioni a duplicarne singole parti». Chi sarebbe il proprietario dei tessuti clonati? Chi deciderebbe del loro utilizzo? «Questi sono problemi di etica legale e finanziaria ancora aperti. Non è affatto scontato però che la proprietà dell'ipotetico nuovo fegato sia del donatore delle cellule. Potrebbe essere reclamata dal ricercatore o dal laboratorio nel quale lavora. E sarebbero dunque loro a deciderne l'utilizzo. In questo senso, c'è già un precedente americano», [m. ver.] Un ricercatore al lavoro
Persone citate: Ruggero Fariello, Thomas Jefferson
Luoghi citati: Wisconsin
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