« Embrioni donati per fornire organi» di Fabio Galvano

« Embrioni donati per fornire organi» I ricercatori ipotizzano di congelare alcune cellule da usare per ricreare parti del corpo malate « Embrioni donati per fornire organi» Progetto del padre di Dolly LONDRA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Un mondo di cloni, per curare i nostri mali. Ovvero la nascita della clonazione terapeutica, volta a creare pezzi di ricambio per i nostri corpi malati. E' la ricerca in cui sono coinvolti due gruppi di scienziati: quelli scozzesi del Roslin Institute, che due anni fa misero al mondo Dolly, la prima pecora clonata; e quelli dell'Università del Wisconsin, che nei giorni scorsi hanno annunciato a Madison il successo dei loro esperimenti volti a identificare le cellule staminali dell'individuo (quelle, ancora totipotenti, che si differenzieranno poi in tutti i tessuti del corpo umano) e successivamente coltivare in laboratorio le decine di tessuti che compongono il corpo umano. Nei sogni di Ian Wilmut, il «papà» di Dolly, c'è un clone embrionale per ognuno di noi: congelato dopo una settimana, depositato in una banca genetica, utilizzabile per creare un tessuto geneticamente identico al nostro (e questo eliminerebbe ogni problema di rigetto) per qualsiasi tipo di trapianto. All'occorrenza, si potrà un giorno produrre un cuore, un fegato, l'epidermide o qualsiasi altro organo umano identico a quello del paziente. Una nuova frontiera per i trapianti; ma anche un nuovo terreno di dibattito etico. Le capacità scientifiche, unendo le due linee di ricerca britannica e americana, sono già disponibili, come rivela l'«Independent on Sunday». La tecnica di clonazione perfezionata dal Roslin Institute, e riprodotta poi anche in altri laboratori, consiste nel prelevare il nucleo cellulare di un individuo e inserirlo in un ovulo di un altro individuo al quale è stato tolto il nucleo. Quello che manca, per ora, è l'autorizzazione della Human Fertilisation and Embriology Authority, il «cane da guardia» dell'etica genetica. La Authority è già stata informata delle intenzioni della nuova ricerca. E' stato sottolineato che questa non è in alcun modo una «clonazione riproduttiva» quella, per intenderci, degli incubi illustrati da Aldous Huxley - ma unicamente un'e- stensione delle norme che oggi regolano la ricerca embrionale a fini terapeutici. E difatti un portavoce della Authority ha già detto che le proposte vengono «attivamente prese in esame». Non c'è ancora una richiesta formale, egli ha precisato, ma «il concetto è già in discussione in un contesto generale». Il programma, insomma, è ben visto. Perché, come spiega il professor Austin Smith, direttore del Centro per la ricerca del Genoma all'università di Edimburgo, «le cellule staminali embrioniche non sono l'equivalente cellulare di un embrione. Sono infatti derivate dalla massa cellulare interna dell'embrione, ma per l'impianto e l'embriogenesi c'è poi bisogno di altre cellule». Checché si dica, tuttavia, sempre di clonazione si tratta; ed è quindi facile prevedere un'ondata di proteste, soprattutto per il timore che fra la clonazione riproduttiva e quella terapeutica le barriere siano troppo labili. Anche se - è ancora il professor Smith a parlare - «per isolare le cellule staminali è sufficiente sviluppare gli embrioni fino al livello di blastociti, il che rientra ampiamente nel limite dei 14 giorni di vita previsto dalle attuali leggi». Precisa il dottor Harry Griffin, vicedirettore scientifico del Roslin Institute: «Sette giorni dovrebbero bastare». «Stiamo discutendo confidenzialmente il programma con possibili partner - dice Griffin - ma non siamo ancora pronti a fare un annuncio ufficiale». E' però bastata la rive¬ lazione del giornale inglese per mettere il mondo scientifico sul chi vive. «Attualmente quel tipo di esperimento è illegale ammette il professor Smith ma la nostra ricerca potrebbe persuadere le autorità dei potenziali benefici». Ma già si guarda oltre: al giorno in cui - precisa il dottor Griffin - sapremo abbastanza sul meccanismo cellulare da poter evitare il passaggio attraverso l'embrione: «Riprogrammando le cellule necessarie nella provetta e non nell'ovulo». Quella sì che, per ora, è fantascienza. Fabio Galvano La svolta dagli studi in Usa sulla coltivazione dei tessuti «Non è la duplicazione di un essere umano ma un intervento terapeutico» LE PAROLE CHIAVE DELLA GENETICA OAHt Forma di riproduzione senza accoppiamento sessuale. E' un processo che da una singola cellula o organismo (es: piante, pecore, scimmie, uomini) porta a cellule e organismi identici a quelli di partenza. E' il risultato della clonazione. I gemelli monozigotici (quelli molto somiglianti) sono un esempio di clonazione naturale: il loro patrimonio di geni è uguale. All'interno delle cellule (ogni organismo vivente è formato da cellule) c'è il nucleo. Al suo interno si trovano i cromosomi. Nei cromosomi sono a loro volta contenute migliaia di molecole di Dna, che trasmettono i caratteri ereditari. GAMEIt Nell'uomo, l'ovulo fecondato dallo spermatozoo da cui deriverà l'individuo adulto. Si chiama embrione il prodotto del concepimento fino al secondo mese di gravidanza (in seguito viene detto «feto»). Cellula sessuale maschile o femminile. Nell'uomo, il gamete femminile è l'ovulo, quello maschile lo spermatozoo. ' ——% Piccolo segmento della catena del Dna. Ogni gene è un'unità del materiale ereditario. \WtiGHtm \&--< _____ _______ ___ _ 1 Insieme di tecniche che permettono di isolare singoli geni di una cellula e, dopo averli eventualmente modificati. di introdurli nel Dna di altre cellule. Serve, per esempio, a fabbricare ormoni (come l'insulina) o anticorpi (per vaccinazioni). omo Cellula germinale femminile in una fase precedente alla trasformazione in ovulo. Cellula prodotta dalle ovaie. Contiene la metà del numero normale dei cromosomi. L'altra metà è nello spermatozoo, cosicché dalla loro unione si ha il numero di cromosomi (46) della specie umana. lan Wilmut, il «papà» di Dolly

Persone citate: Aldous Huxley, Austin Smith, Harry Griffin, Ian Wilmut, Wilmut

Luoghi citati: Dolly, Edimburgo, Londra, Usa, Wisconsin