Diliberto: spezzare i legami tra magistratura e politica di R. I.

Diliberto: spezzare i legami tra magistratura e politica II Guardasigilli: più risorse per la giustizia Diliberto: spezzare i legami tra magistratura e politica SENIGALLIA. Per il ministro della Giustizia Oliviero Diliberto esiste ancora «un intreccio perverso tra magistratura e politica», che va «assolutamente spezzato». Diliberto incontra oggi le rappresentanze degli avvocati, che per tutta la settimana si asterranno dalle udienze, ma si tiene fuori dalle polemiche sulla modifica dell'art.513 del Codice di procedura penale, decisa dalla Corte costituzionale: «Il governo non ha nessun ruolo dal punto di vista costituzionale per sindacare le sentenze della Corte. Come ministro è mio dovere tacere sulla sentenza». L'incontro di oggi riguarda i problemi della giustizia, rispetto ai quali, ha detto Diliberto, «occorre costruire le condizioni per una maggiore celerità, a cominciare dall'istituzione del giudice unico che entrerà in funzione il 2 giugno 1999». Prima, però, «servono altri provvedimenti di legge e interventi strutturali: in sintesi, più magistrati e più risorse». In tale direzione vanno anche le ipotesi di riforma del Codi¬ ce penale, toniate d'attualità col recente insediamento dell' apposita commissione. «Credo che la linea da seguire - spiega - sia quella del superamento del cosiddetto panpenalismo, cioè dell'idea che ogni problema vada risolto in sede penale». Diliberto, come Cossutta, si dice poi contrario all'ipotesi del segretario dei Ds Veltroni di una formazione unica della sinistra, giudicandola «una fuga in avanti. Non ci sono le condizioni per un partito unico: ci sono per l'unità dei partiti della sinistra, ma non per l'unicità. Ogni qualvolta i partiti della sinistra si sono unificati, i risultati elettorali sono stati inferiori alla somma dei voti dei singoli partiti. Unici si perde, restringere la dialettica interna alla sinistra non è mai un bene». Per quanto riguarda infine i «ribaltini» per il ministro «la formazione delle giunte dovrebbe essere il frutto del voto. Ma bisogna vedere realtà per realtà: ci sono situazioni di paralisi al Sud che giustificano un cambio di maggioranza». [r. i.]

Persone citate: Codi, Cossutta, Diliberto, Oliviero Diliberto, Veltroni

Luoghi citati: Senigallia